Uccide di botte la figlia: l’aveva avuta in affido da soli tre mesi

Carl Wheatley, un uomo di 31 anni di Saint Albans, nel Regno Unito, ha ucciso la figlia Alexa-Marie Quinn, 4 anni, dopo averla percossa con estrema violenza, provocandole lesioni interne inguiaribili. L'uomo era riuscito ad avere la bambina in affido solo tre mesi prima e sembrava essere un ottimo padre. In realtà l'inchiesta ha rivelato che Wheatley era interessato esclusivamente all'ottenimento di un contributo economico statale.
La vita della bambina era stata a dire il vero dura fin dalla nascita: dopo essere stata tolta alla custodia della madre, Victoria Quinn, era finita sotto le cure di una coppia che l'aveva presa in affidamento. A un certo punto tuttavia era spuntata la figura di Carl, che era riuscito a dimostrare la sua paternità dando inizio a una dura battaglia legale per riavere la figlia. L'uomo era riuscito a vincere la sua battaglia ma dopo pochi mesi erano iniziati nuovi problemi. La bimba ha iniziato a collezionare assenze a scuola, finché gli insegnanti non si sono insospettiti e hanno scoperto che il suo corpo era pieno di lividi.
Il 12 marzo del 2014 l'uomo ha raggiunto l'apice della crudeltà: dopo aver perso le staffe per futili motivi ha iniziato a picchiare la figlia provocandole gravissime lesioni interne e quindi la morte. L'inchiesta, avviata subito dopo, ha portato alla scoperta che l'uomo aveva voluto riavere la figlia prevalentemente per beneficiare di contributi economici.