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Trovata morta in strada a Palermo, svolta nelle indagini: arrestato dopo 2 anni l’ex compagno

Svolta nel caso della morte di Anna Alexandra Hrynkiewicz, 45enne polacca trovata senza vita su un marciapiede di Palermo: dopo due anni da quel 9 maggio 2019 è stato arrestato il suo ex compagno Carlo Di Liberto, 45 anni, con l’accusa di omicidio. Il delitto si sarebbe consumato al culmine di una lita cominciata nel loro appartamento.
A cura di Ida Artiaco
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È arrivata dopo ben due anni la svolta nel caso legato alla morte di Anna Alexandra Hrynkiewicz, 45enne di origine polacca trovata senza vita su un marciapiede di via Settembrini a Palermo il 9 maggio 2019: nelle scorse ore è stato infatti arrestato il suo ex compagno, Carlo Di Liberto, 45 anni, con l'accusa di omicidio. Il corpo della donna fu infatti rinvenuto riverso a terra, con una profonda ferita alla testa inferta con un oggetto contundente, come ha confermato la perizia effettuata dal medico legale, vicino all’ingresso dell’abitazione dove conviveva con il killer. A segnalare l'accaduto, erano stati alcuni passanti dopo aver notato la donna per terra. Il cadavere era stato trasferito all’Istituto di medicina legale del Policlinico per l’autopsia ma dopo i primi accertamenti si era fatta strada, fra le altre, l’ipotesi che la 44enne avesse avuto un infarto. Ma quella ferita alla testa continuava ad alimentare i dubbi degli investigatori.

Durante l’attività investigativa, gli agenti della squadra mobile avrebbero accertato diversi episodi di violenze e aggressioni da parte dell’indagato. Di Liberto e la donna litigavano spesso, come è successo anche quel 9 maggio di due anni fa. Lo scontro si presume fosse iniziato dentro casa per poi continuare all'esterno. Qui nel corso dell’aggressione Di Liberto avrebbe colpito la donna polacca lasciandola esanime sul marciapiede. "Nel corso delle indagini – si legge in una nota – sono emersi elementi penalmente rilevanti che hanno portato ad ipotizzare l’indole violenta dell’uomo, facendo emergere altri episodi di aggressione di cui si sarebbe reso responsabile. In una circostanza, ad esempio, ad essere minacciato con una pistola sarebbe stato il figlio del Di Liberto, ritenuto dal padre responsabile di sparizioni di denaro dai cassetti di casa".

Fondamentali per accertare le responsabilità del 45enne sono state le testimonianze di alcuni suoi vicini di casa, che hanno raccontato di aver avuto diversi contrasti con l’uomo, finiti con querele reciproche. Secondo gli investigatori, Di Liberto avrebbe anche danneggiato e dato alle fiamme diverse auto parcheggiate sotto casa tra l'agosto e il settembre del 2018. L'uomo è stato portato nel carcere Lorusso di Pagliarelli.

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