Treviso, palestra “ribelle” organizza allenamenti del parcheggio per protesta contro il nuovo Dpcm

Non solo bar, ristoranti e pizzerie. Il nuovo Dpcm approvato domenica scorsa dal governo impone la chiusura anche di palestre, piscine, centri natatori e centri benessere. "Resta – recita i testo della legge – la possibilità di svolgere attività sportiva di base e attività motoria in genere purché all’aperto presso circoli sportivi, pubblici e privati". Ebbene, quest'ultima indicazione del governo è stata presa alla lettera da
Yuri, titolare della Palestra Dorian Gray di Maser, in provincia di Treviso, che nei giorni scorsi ha deciso di resistere il più possibile all'ipotesi di abbassare le saracinesche e, prendendo spunto dal regolamento, ha spostato e sanificato tutti gli attrezzi della sua palestra e portandoli nel parcheggio esterno, di proprietà sempre della sua attività, ed invitando lì i suoi clienti ad allenarsi nel rispetto della distanza di sicurezza di due metri.
La scelta di Yuri ha un valore prettamente simbolico dal momento che gli abbonamenti sono stati bloccati: "Nessuno ha incassato nulla durante questi sei mesi – ha dichiarato – Ognuno di noi ha dovuto affrontare le proprie spese fisse, l'aiuto dallo stato e dal nostro governo non è mai arrivato". "Noi cosa dobbiamo aspettare ancora? – accusa Yuri – Siamo stufi di tutto questo, le regole noi le abbiamo sempre rispettate e le palestre sono tra i posti più sicuri per quanto riguarda i contagi. È una situazione surreale". Già nei giorni scorsi – nonostante il freddo – decine di persone si sono presentate ad allenarsi nel piazzale della Palestra Dorian Gray di Maser, rispettando la distanza di sicurezza e tutte le altre norme anti covid.