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Tredicenne morta a Piacenza

Tredicenne morta a Piacenza cadendo dal balcone, l’ex fidanzato condannato a 17 anni di carcere

Il 16enne accusato dell’omicidio volontario della 13enne morta il 25 ottobre scorso a Piacenza dopo essere precipitata da un balcone al settimo piano dell’edificio in cui viveva è stato condannato a 17 anni di carcere. La mamma della vittima: “Giustizia è stata fatta”.
A cura di Ida Artiaco
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È stato condannato a 17 anni di carcere il 16enne accusato dell'omicidio volontario, aggravato da stalking, dalla minore età della vittima e dalla relazione affettiva, della 13enne morta il 25 ottobre scorso a Piacenza dopo essere precipitata da un balcone al settimo piano dell'edificio in cui viveva. È stato comunicato dal giudice del Tribunale per i minorenni di Bologna. Nel complesso, l'unica attenuante riconosciuta al giovane, che si è sempre dichiarato innocente, è quella della minore età. Le motivazioni della sentenza, fa sapere l'avvocata, saranno depositate nel giro di 90 giorni.

Il pm della Procura per i minorenni di Bologna, Simone Purgato, aveva chiesto la condanna a 20 anni e 8 mesi (8 mesi per il porto abusivo di un cacciavite) più un ammenda. Sempre la Procura ha chiesto anche di non riconoscere le attenuanti generiche.

Secondo l'accusa, il ragazzino avrebbe spinto ormai più di un anno fa l'ex fidanzatina 13enne dal balcone del settimo piano del palazzo nel quale abitava, colpendola anche alle mani per farla cadere dopo che quest'ultima si era aggrappata alla ringhiera per salvarsi. Dalle indagini era emerso che la giovanissima vittima aveva chiesto a Chat Gpt come comportarsi con il ragazzo che aveva comportamenti violenti e ossessivi nei suoi confronti. Pochi mesi prima della sua morte, chiedeva all'intelligenza artificiale se dovesse o meno lasciarlo.

"Sono soddisfatta per la condanna a 17 anni, anche se 20 erano meglio. Ma almeno giustizia è stata fatta. Io ho sempre creduto nella giustizia, l'ho detto dall'inizio", ha commentato la madre della 13enne precipitata dal balcone al settimo piano dell'edificio in cui abitava, a Piacenza. Secondo la donna, l'imputato ha chiesto di uscire più volte dall'aula perché "era molto agitato. Anche la madre dell'imputato ha provato ad intervenire una volta mentre parlava il pm, e il giudice l'ha allontanata facendola poi rientrare dopo qualche minuto". Soddisfatta anche l'avvocata Anna Ferraris, che insieme al collega Mario Caccuri, rappresenta i familiari della vittima. "Diciassette anni sono tanti per un ragazzino di 15 anni, ci aspettavamo addirittura pene inferiori, ma è andata molto bene così".

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