Trascinata e uccisa da un pirata: “Ho riconosciuto mia moglie dall’orologio e dalla fede”
“Ho dovuto riconoscere mia moglie da un orologio e dalla fede nuziale. Nessuno me l’ha voluta far vedere. Adesso, forse, è la cosa più tremenda”. Dario Quaglia, imprenditore in pensione di 73 anni, è chiaramente sconvolto. L’uomo ieri ha perso la moglie, Giuliana Minuto, 68 anni, investita e trascinata per centinaia di metri da un’auto in corso Moncalieri, lungo il fiume Po, all’altezza della Gran Madre, a Torino. “Non è possibile”, ripete tra le lacrime, sorretto dal nipote che cerca di fargli coraggio. “Di una cosa sono certo, però: non è stata investita in corso Fiume. Non poteva essere lì” spiega a La Stampa.
Chi era la vittima – Giuliana, casalinga, viveva con il marito in via Sommacampagna, a qualche metro dal luogo in cui ha trovato la morte. In quel quartiere era conosciuta da tutti. E tutti la descrivono nello stesso modo. Una persona buona, gentile, perbene. “Una donna discreta e meravigliosa. Tutti eravamo affezionati a lei, andavamo anche a bere il caffè insieme” dice Domenico, il suo parrucchiere. “Una persona dolcissima. Aveva comprato i pantaloni per la tuta. Si prendeva in giro dicendo: ‘Ora faccio ginnastica per anziani, devo buttare giù qualche chilo’” riferisce la titolare sempre al quotidiano torinese.
Caccia al pirata della strada – La tragedia è avvenuta ieri, 1 febbraio, verso le 11,30. A dare l’allarme è stata un’altra automobilista. Giuliana era uscita per fare alcune commissioni. La 68enne è stata trasportata in ospedale ma è morta poco dopo il ricovero. Sono intervenuti polizia, vigili e carabinieri che ora stanno dando la caccia all’investitore fuggito. La speranze è che le telecamere sparse lungo il tratto del corso teatro della sciagura possano dare le informazioni utili per arrivare al pirata della strada.