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Tragedia a Taranto, 19enne partorisce un feto morto alla 36ª settimana: famiglia presenta denuncia

Una 19enne alla 36ª settimana ha partorito un feto morto all’ospedale di Taranto dopo una grave preeclampsia e un improvviso distacco di placenta. Inutili l’intervento d’urgenza e la rianimazione. Familiari presentano denuncia.
A cura di Biagio Chiariello
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immagine di repertorio
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Una tragedia che ha sconvolto una giovane famiglia e aperto un delicato fronte giudiziario. All’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, una ragazza di 19 anni ha partorito un feto privo di vita al termine di un’emergenza ostetrica improvvisa e drammatica. Nonostante il tentativo estremo dei medici di salvare il bambino, per il neonato non c’è stato nulla da fare. I familiari della giovane hanno deciso di presentare una denuncia alla Procura della Repubblica per fare piena luce su quanto accaduto.

Sulla vicenda è intervenuto il commissario straordinario della Asl di Taranto, Vito Gregorio Colacicco, che ha espresso "cordoglio e le più sentite condoglianze alla famiglia" a nome proprio e di tutto il personale sanitario. Nella ricostruzione fornita dall’azienda sanitaria, la giovane, alla sua prima gravidanza e alla 36ª settimana di gestazione, si era presentata nella giornata di ieri al Pronto soccorso ostetrico lamentando cefalea persistente e una sensazione di malessere generale che durava da alcuni giorni.

La paziente è stata subito presa in carico dall’équipe medica e sottoposta a monitoraggio clinico. Gli accertamenti hanno evidenziato una condizione di ipertensione arteriosa fino a quel momento sconosciuta, compatibile con una forma severa di preeclampsia, una complicanza della gravidanza caratterizzata da un aumento significativo della pressione sanguigna e potenzialmente pericolosa sia per la madre sia per il feto. In parallelo, spiegano dalla Asl, sono state costantemente monitorate anche le condizioni fetali, che inizialmente non mostravano segnali di sofferenza immediata.

Il quadro ipertensivo è stato trattato farmacologicamente secondo i protocolli previsti. Tuttavia, durante il periodo di osservazione clinica, la situazione è precipitata improvvisamente. Si è verificato un distacco massivo della placenta, evento acuto e gravissimo che ha provocato una rapida ipossia fetale intrauterina. A quel punto i sanitari hanno disposto un intervento chirurgico d’urgenza e avviato immediatamente le manovre di rianimazione neonatale.

Nonostante la tempestività dell’operazione e l’impegno dell’équipe medica, l’exitus non è stato evitato. Il neonato, di sesso maschile, pesava 2.530 grammi. Ora sarà l’autorità giudiziaria, attraverso gli accertamenti del caso, a chiarire se l’evoluzione clinica fosse in qualche modo prevedibile o prevenibile e se vi siano eventuali responsabilità, mentre resta il dolore di una perdita che ha segnato in modo profondo la vita della giovane madre e dei suoi familiari.

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