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Traffico di rifiuti speciali, 4 arresti in Abruzzo

Cinque imprenditori coinvolti nell’inchiesta della Dda di L’Aquila denominata “Terre d’oro”
A cura di Antonio Palma
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Oltre cento agenti del Corpo forestale dello Stato stanno eseguendo da questa mattina nelle province di Pescara e Chieti cinque misure di custodia cautelare di cui quattro arresti e la notifica di diciotto avvisi di garanzia nei confronti di altrettante persone che risultano indagate nell'ambito di un'inchiesta su un traffico illecito di rifiuti speciali in Abruzzo. I reati contestati agli arrestati e agli indagati sono quelli di organizzazione per il traffico illecito di rifiuti speciali e discarica abusiva. Quattro imprenditori sono stati oggetto della misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre uno della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare imprese. L'operazione denominata "Terre d'oro" è stata coordinata dal Comando Provinciale della Forestale di Pescara sotto la supervisione della Direzione Distrettuale Antimafia di L'Aquila che ha avviato le indagini e ordinato gli arresti.

Indagato il sindaco di Chieti

Durante l'operazione, nella quale è stato impegnato anche un elicottero, sono state perquisite tredici imprese tra Pescara, Chieti, Milano e Roma e sequestrati beni per l'equivalente di circa 3 milioni di euro. A quanto si apprende tra gli indagati ci sarebbe anche il sindaco di Chieti Umberto Di Primio, da cinque anni alla guida della giunta di centrodestra della città abruzzese. Il Primo cittadino in particolare risulta indagato per corruzione in un fascicolo stralcio dell'inchiesta che riguarda ad un progetto di sviluppo del grande centro commerciale di Chieti Scalo.

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