Tortura un cane e carica il video su facebook: per il “social” “non viola le regole”

Caricare su facebook il video di un uomo che uccide un cane non viole nessuna delle regole del social network. E' successo negli Stati Uniti, dove il filmato della morte di un cucciolo è stato immesso online ma non rimosso dal team di controllo delle segnalazioni. Il video è stato così condiviso 70mila volte diventando uno dei contenuti più virali: mostra una ragazza che lega, picchia e poi dà fuoco a un cagnolino malato. Le immagini sono macabre e molto fastidiose, tanto che migliaia di utenti del social network hanno prontamente segnalato il contenuto chiedendone la rimozione.
Facecebook, tuttavia, ha replicato che nessuna di quelle orribili scene violava le regole della community e naturalmente innescando le proteste di migliaia e migliaia di utenti. Il caso ha fatto molto discutere anche perché segue quello – ugualmente molto pesante – di una donna che getta il figlio appena nato in un secchio d'acqua tenendolo per la testa come un bambolotto. Le proteste di decine di organizzazioni per la tutela dei diritti dei minori hanno fatto sì che facebook rimuovesse il contenuto, ma come per il cagnolino inizialmente il social network aveva replicato agli utenti che avevano segnalato il contenuto che nessuna norma era stata violata.
La permanenza sulle timeline di decine di contenuti palesemente violenti o razzisti è al centro di molte discussioni. Paradossalmente il video di un animale brutalmente torturato rischia di essere considerato idoneo, mentre quello di una madre che allatta suo figlio viene rimosso perché ritenuto "sensibile". Stranezze di facebook.