Torino, ladro scoperto dopo 17 anni: incastrato dal Dna trovato su 2 vecchi mozziconi di sigaretta
Non bisogna mai darsi per vinti: è quello che si sono detti i carabinieri di Cuorgnè che – insieme ai colleghi del Ris di Parma – sono riusciti a risolvere un caso che sembrava ormai destinato a finire nel dimenticatoio, scoprendo e denunciando l'uomo che ha svaligiato una villa a 17 anni di distanza da quel furto che, a lungo, era sembrato destinato a rimanere avvolto nel mistero: quel giorno dell'agosto 2004 un ladro riuscì a sottrarre da una lussuosa casa di Cuorgnè quattro fucili (legalmente detenuti dal proprietario di casa), televisori, macchine fotografiche, oggetti in oro e argento e strumenti musicali, per un valore complessivo di circa 30 mila euro. I rilievi all'interno dell'abitazione consentirono ai carabinieri di repertare e sequestrare – tra l'altro – due mozziconi di sigaretta, poi inviati al Ris di Parma per estrarre il relativo profilo genetico. Solo che per quasi 17 anni i risultati non bastarono ad associare quel Dna ad un nome e un volto. La svolta del caso però è arrivata pochi giorni fa.
Dopo una serie di accurate indagini biologiche, richieste anche a seguito degli ulteriori e recenti sviluppi investigativi, nei giorni scorsi è stato finalmente possibile dare un'identità all’autore del furto, essendo emersa la piena coincidenza tra il genotipo del Dna estratto da un campione salivare dell’indagato con quello genetico risultante dal mozzicone di sigaretta. Il 42enne, già molto noto alle forze dell'ordine, è stato quindi denunciato dai carabinieri di Cuorgnè alla procura di Ivrea. Il proprietario della villa dell’epoca non può però avere la soddisfazione di veder smascherato l’uomo che gli svuotò la casa: era un panettiere ed è morto tempo fa.
