“Per uno zainetto ci hanno massacrato a sangue”, la violenza della baby gang a Torino

Due ragazzi sono stati picchiati e derubati di uno zainetto, riportando diverse ferite, da una baby gang al Parco della Tesoriera a Torino. L'aggressione è avvenuta nella serata del 20 febbraio. I due, P. H., di 21 anni, e P. C., di 28 anni, hanno tentato di resistere ma la banda di ragazzini, dopo averli immobilizzati a terra, ha cominciato a colpirli con calci e pugni procurandogli diverse ferite ed escoriazioni. La polizia sta ora cercando di risalire ai componenti della gang.
"Per uno zaino ci hanno massacrato a sangue", racconta uno di loro sul quotidiano La Stampa. Fuori dal parco cittadino, i due hanno tentato di farsi restituire lo zaino ma sono stati nuovamente picchiati dai teppisti. "Non sappiamo perché abbiano agito in questo modo – spiegano -, noi non siamo attaccabrighe, stavamo solo camminando e per uno zaino ci hanno massacrati a sangue. Ovviamente dentro avevamo i nostri documenti, il portafoglio e altre cose, non credevamo che in mezzo alla strada si rimettessero a prenderci a calci". Gli assalitori sono poi fuggiti, lasciandoli a terra sanguinanti. Qualcuno ha dato l'allarme, è arrivata un'ambulanza e i ragazzi feriti sono stati trasportati in ospedale al Maria Vittoria.
Ho perso conoscenza – ammette P. H. – non ricordo molto. Erano molto giovani, più piccoli di noi, intorno ai 18 anni, tutti italiani e ben vestiti nonostante un vocabolario molto scurrile. Si complimentavano fra di loro per la forza che utilizzavano mentre ci colpivano, quasi a voler festeggiare. Sicuramente erano ubriachi o drogati, magari fatti da qualche acido, ma erano coscienti, sapevano quello che stavano facendo altrimenti non sarebbero stati in grado di ridurci in questo modo".
Per i due ragazzi si è resa necessaria un'operazione. A P. H. è stato refertato un trauma cranico facciale, una frattura della parete mediale dell'occhio sinistro, successivamente trattata chirurgicamente per lo sfondamento dell'orbita oculare. Mentre a P. C. è stato ricostruito il setto nasale a causa della rottura. "Non abbiamo reagito alle botte – assicurano i due -, anche perché numericamente sarebbe stato un massacro anche se poi lo è stato comunque". Dopo diversi giorni in ospedale, sono potuti tornare a casa e attendono di sapere se i loro aggressori verranno identificati: "È incredibile che mio fratello abbia dovuto subire un attacco così brutale – racconta la sorella di una delle due vittime -, bisognerebbe vederlo per capire che è stato picchiato a sangue, è incredibile sapere che esistono persone così crudeli che possono comportarsi così".