Torino, busta con polvere sospetta alla Lavazza: 7 dipendenti in isolamento

Allarme massimo nelle scorse ore nel quartiere generale della Lavazza, a Torino, dopo che alcuni dipendenti hanno lamentato disturbi alle vie respiratorie e agli occhi a seguito dell'apertura di una busta recapitata agli uffici dell'azienda e contenente una strana polvere. Sul posto sono subito intervenuti i sanitari del 118, le forze dell'ordine e gli esperti del nucleo Ncr dei vigili del fuoco (Nucleare, biologico, chimico, radiologico) che con tute e maschere hanno prelevato la sostanza sospetta. I sette dipendenti della società di caffè che sono entrati in contatto con la polvere, lavoratori degli uffici al primo piano della Nuvola Lavazza dove è stata recapitata la busta, sono subito stati messi in quarantena e lo resteranno fino a che non arriveranno i risultati delle analisi dell'asl sui campioni prelevati dai pompieri, attesi in serata.
Al momento anche l'ufficio è stato isolato e lo resterà almeno fino a quando arriveranno i risultati degli accertamenti. Secondo le prime frammentarie informazioni, la busta con la polvere, una sostanza verde, era accompagnata da un messaggio di minacce all'azienda. In particolare da una lettera scritta in lingua inglese ma spedita dal Belgio in cui vi sarebbe una chiara richiesta di soldi a Lavazza minacciando in caso contrario ritorsioni sui prodotti dell'azienda. "O pagate o vi inquiniamo il caffè", sarebbe quindi la richiesta contenuta nella lettera la cui natura deve essere ancora tutta accertata.
Sul caso stanno ora indagando gli uomini della Digos che al momento tendono a escludere un collegamento con i due plichi minacciosi già recapitati in città ed entrambi attribuiti alla matrice anarchica: uno arrivato proprio questa mattina al consigliere leghista Alessandro Sciretti e un altro recapitato a inizio settimana alla sindaca del capoluogo piemontese Chiara Appendino.