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Torino, bimba di 3 anni caduta dal quarto piano: il compagno della madre accusato di omicidio

C’è un fermo per la morte della bimba di 3 anni precipitata dal quarto piano di una palazzina a Torino. Si tratta del compagno della madre della piccola vittima.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Immagine di repertorio
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C'è un fermo per la morte della bimba di 3 anni precipitata dal balcone di una palazzina a Torino. Si tratta del compagno della madre della piccola. L'accusa formulata nei suoi confronti è di omicidio. La bimba era stata soccorsa dal 118 nella serata di ieri, giovedì 13 gennaio. La proprietaria di un'attività commerciale nei pressi dello stabile di via Milano 18 ha avvertito i sanitari chiedendo l'intervento di un'ambulanza. Nonostante il ricovero in prognosi riservata, è deceduta per i traumi causati dal volo di 12 metri. "Gli elementi e le testimonianze raccolte – spiega la Questura di Torino – hanno consentito una prima ricostruzione del fatto e una qualificazione giuridica che sarà sottoposta al vaglio del giudice nelle fasi successive"

Sul luogo dell'incidente sono intervenuti anche gli agenti della Questura insieme con la Squadra Mobile di Torino. I genitori della piccola sono stati subito interrogati. Secondo una prima versione dei fatti, i due erano in case diverse al momento dell'incidente. Con la bimba c'era, sempre secondo indiscrezioni, il compagno della madre, in evidente stato di ubriachezza. Gli inquirenti avevano ipotizzato un tragico incidente. Il 32enne fermato aveva ricevuto proprio nella giornata di ieri una condanna a otto mesi al termine di un processo con rito abbreviato per il possesso di una cinquantina di grammi di hashish. Le forze dell'ordine hanno ascoltato anche i vicini di casa della coppia per avere tutti gli elementi utili a ricostruire l'accaduto.

Durante la notte, la bimba era stata sottoposta a un delicato intervento neurochirurgico presso l'ospedale Regina Margherita di Torino. La minore aveva riportato un grave trauma cranico, diverse fratture su tutto il corpo e un trauma toracico. Nonostante i soccorsi tempestivi non è riuscita a sopravvivere alle ferite riportate. La gravità della situazione era apparsa subito chiara ai sanitari del 118 che erano intervenuti sul luogo dell'accaduto. Le dinamiche dei fatti appaiono ancora tutte da chiarire con sviluppi previsti nelle prossime ore.

La testimonianza della soccorritrice

"Avevo appena finito di fare le pulizie e stavo per uscire quando ho sentito le voci di un uomo e di una donna e poi un tonfo. Ho aperto la porta per protestare e ho visto la bambina a terra". Lo ha raccontato al quotidiano Repubblica la giovane che lavora nel panificio accanto al palazzo di via Milano, luogo della tragedia. Tra le lacrime, ha detto di aver soccorso per prima la piccola, coprendola con il suo cappotto. "La bimba ha fatto qualche respiro, poi un respiro più profondo. Il suo cuore batteva pianissimo. Ho detto al mio compagno di chiamare i soccorsi che sono arrivati poco dopo. Poi è arrivata la polizia. Subito dopo è arrivata la mamma che era disperata e dietro di lei il compagno. Sono rimasta accanto alla bimba tutto il tempo".

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