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Torino, bidello assunto a 66 anni: “Finalmente ora potrò andare in pensione”

Ex esodato nel 2010, Giovanni Pellegrino a 66 anni ha ottenuto un contratto a tempo indeterminato come bidello in una scuola di Torino: “All’improvviso mi sono ritrovato a star lì senza niente da fare. Ho spedito un sacco di domande, portato curriculum, ma nessuno nel privato si voleva prendere un sessantenne”.
A cura di Susanna Picone
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Un contratto a tempo indeterminato come bidello in una scuola di Torino che arriva a 66 anni già compiuti. Un lavoro che per Giovanni Pellegrino – questo il nome del bidello appena assunto – arriva a pochi mesi dalla pensione. A raccontare la sua storia è il quotidiano Repubblica, a cui Pellegrino ha spiegato che aspetterà il settembre del prossimo anno per restare a casa: “Sono stato un esodato nel 2010  – ha detto il bidello – Pensavo mi avrebbero mandato in pensione poco dopo che ho interrotto il mio rapporto di lavoro con la cooperativa dove facevo il magazziniere e invece con le leggi di Sacconi prima, e di Fornero dopo, mi sono ritrovato all'improvviso senza un impiego e senza pensione”. “Per uno che ha sempre lavorato fin da ragazzino, come me, la condizione di esodato è stata davvero brutta – ha aggiunto -. All'improvviso mi sono ritrovato a star lì senza niente da fare. Ho spedito un sacco di domande, portato curriculum, ma nessuno nel privato si voleva prendere un sessantenne. Poi un conoscente mi ha consigliato di far nella domanda nella scuola e per fortuna dopo qualche tempo sono arrivate le prime chiamate per fare il bidello supplente”.

“La scuola è l'unico posto dove nessuno si è mai fatto problemi per la mia età” – Classe 1952, sposato e con 5 figli, Giovanni Pellegrino ha ripreso a lavorare come bidello precario nelle scuole del Torinese nel 2013: “Era pesante, tutti i miei figli lavoravano e io no, ma prima di restare a casa non ci pensavo proprio di lavorare per lo Stato, non era mai stato tra i miei obiettivi. Però devo riconoscere che la scuola è l'unico posto dove nessuno si è mai fatto problemi per la mia età”. E ora continuerà a fare questo lavoro fino alla fine dell'anno scolastico. “Sono molto felice. Mi sono detto: prima passo di ruolo e poi andrò in pensione. Forse quest'anno avrei potuto provarci di nuovo, ma per le regole della scuola se uno inizia l'anno deve portarlo a termine. Finirò a 67 anni e mezzo, ancora di più di quanto preveda la legge Fornero, ma preferisco così. Che siano loro a dirmi che devo stare a casa”.

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