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Teschi e immagini del diavolo tatuate sul braccio, la pista satanista dietro l’omicidio di Brunico

Ci sarebbe la pista del satanismo tra quelle seguite per capire cosa sia successo a Maxim Zanella, ucciso a Brunico martedì scorso a coltellate da Oskar Kozlowski, 23enne di origini polacche residente da anni nella valle altoatesina e suo vicino di casa. Il ritrovamento di un teschio nell’appartamento della vittima, nel quale è stato compiuto il delitto, e il fatto che il fermato, secondo foto pubblicate sui social media, avesse tatuato sul braccio il numero ‘666’, cioè il numero della Bestia è un simbolo che nel cristianesimo indica un personaggio satanico, hanno alimentato i sospetti.
A cura di Ida Artiaco
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Ci sarebbe anche la pista del satanismo tra quelle seguite sulla morte di Maxim Zanella, 30 anni, figlio del presidente provinciale del Club alpino italiano. Il ragazzo è stato ucciso martedì scorso a coltellate da Oskar Kozlowski, 23enne di origini polacche residente da anni nella valle altoatesina e suo vicino di casa. Al momento il movente non è chiaro e neanche la dinamica. Ciò che è certo è che il killer si è presentato spontaneamente al pronto soccorso di Brunico con varie ferite e alla fine ha confessato ai sanitari di aver ammazzato un suo amico poco prima nel suo appartamento a termine di una lite e di aver poi gettato l'arma del delitto, un coltello, e il cellulare nel fiume Rienza. A quel punto ha chiamato il 112 e ha ripetuto tutto ai carabinieri. Pare, dunque, che tra i due fosse scoppiata una violenta discussione al culmine della quale si sarebbe consumato il delitto.

La Procura di Bolzano indaga al momento per omicidio volontario. Le ipotesi sul tavolo sono svariate, ma nelle ultime ore ha preso piede soprattutto quella di un possibile retroscena satanista. Il ritrovamento di un teschio nell'appartamento della vittima, nel quale è stato compiuto il delitto, e il fatto che il fermato, secondo foto pubblicate sui social media, avesse tatuato sul braccio il numero ‘666', cioè il numero della Bestia è un simbolo che nel cristianesimo indica un personaggio satanico, hanno alimentato i sospetti. La Procura ha però precisato che "sul movente non ci sono ancora elementi" utili. L’appartamento è stato posto sotto sequestro. Il condizionale è dunque d'obbligo. Intanto, queste voci sono state smentite dai genitori della vittima, secondo i quali, come riporta La Repubblica, il teschio è una solo una specie di soprammobile di plastica, nient'altro. Anzi descrivono il figlio come ragazzo "timido e buono", che in passato "ha compiuto qualche errore come tanti ragazzi". Maggiori dettagli su ciò che è successo potranno essere svelati da Oskar Kozlowski che sarà sentito per l'interrogatorio di garanzia.

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