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Terremoto a Piacenza, esperta Ingv a Fanpage.it: “Sequenza sismica iniziata a settembre”

Una serie di scosse di terremoto si sono registrate questa mattina nel Piacentino. La più forte, di magnitudo 3.7 a Vigolzone. “Terremoto lieve, nessun protocollo d’emergenza in pista” ha fatto sapere la Direttrice Ingv della Sezione di Milano, Lucia Luzi.
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Questa mattina, 13 ottobre 2023, una serie di scosse di terremoto hanno avuto luogo in provincia di Piacenza, esattamente nei pressi di Val Nure. La prima, di magnitudo 3.5, è stata registrata dall'INGV intorno alle prime ore del mattino con epicentro a Vigolzone, in Emilia Romagna, a 22 chilometri di profondità.

Sono state in tutto otto le scosse avvertite nel corso della giornata, sette con epicentro tra Vigolzone e San Giorgio Piacentino, l’ultima in ordine temporale a Carpaneto. Il terremoto, avvertito dalla popolazione dei comuni vicini, al momento sembrerebbe non aver causato particolari danni. Nel frattempo però diversi edifici sono stati abbandonati in via precauzionale e lo stesso è successo per alcuni istituti scolastici del territorio. Più di cinquanta telefonate al centralino dei vigili del fuoco da diversi punti della provincia.

Fanpage.it si è messo in contatto con Lucia Luzi, Direttrice dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia della sezione di Milano per fare chiarezza sull'episodio sismico.

Dott.ssa, bisogna preoccuparsi per quanto accaduto questa mattina?

Attualmente non c'è nulla in pista. La situazione è tenuta sotto controllo ventiquattro ore su ventiquattro, dunque c'è un costante monitoraggio. Bisognerebbe iniziare ad allarmarsi solo qualora venisse superata una certa soglia di magnitudo, più o meno da 4.5 in poi, a quel punto si potrebbe iniziare a parlare di una situazione emergenziale.

Le sequenze che si sono verificate nelle prime ore di questa giornata sono abbastanza profonde, parliamo di 20- 25 chilometri, quindi dal punto di vista della pericolosità è più favorevole. I terremoti più sono profondi più le onde sismiche riescono ad attenuarsi.

Non sembrerebbero essersi registrati danni sul territorio. È così?

Si è così, si è trattato di un terremoto lieve tale da non provocare particolari danni. Come abbiamo visto sono stati evacuati solo alcuni edifici e qualche scuola nella città e provincia.

Quanto è alto il rischio sismico nella zona in cui si sono verificate le scosse?

Sappiamo bene che tutta l'Italia è caratterizzata da un rischio di sismicità alto. Qui in particolare, nel Nord dell'Appenino, osserviamo delle faglie di natura compressiva. La crosta si accorcia e di conseguenza le fratture comportano un sollevamento della zona appenninica.

A Piacenza non hanno mai avuto luogo terremoti storici, si è sempre arrivati a un massimo di magnitudo 5 e gli episodi sismici sono sempre stati profondi.

Monitoravate la situazione già da tempo?

La sequenza sismica è iniziata il 27 settembre e le scosse registravano al massimo 2 di magnitudo. A partire da quel giorno sono stati solo due gli eventi che hanno superato questa soglia, uno maggiore di 3 e l'ultimo avvenuto questa mattina di 3.5 di magnitudo registrato verso le 9:25. Tutti gli epicentri registrati fino ad oggi, sono avvenuti tra Firenzuola e Piacenza.

C'è un piano da seguire a partire da questo momento?

Se i terremoti restano così e cioè sotto la soglia di magnitudo 4, generalmente l'Istituto non si muove per installare una rete temporanea. Si tratta di un protocollo che seguiamo in parallelo alla protezione civile. Se la sequenza dovesse andare avanti, registrando magnitudo superiore a 4, probabilmente si penserà a procedere in maniera diversa.

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