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Omicidio di Teresa Spanò a Bagheria

Teresa Spanò stordita con farmaco nel purè prima dell’omicidio: la figlia 17enne ha premeditato tutto

Le indagini scientifiche e l’autopsia sul corpo dell’insegniate 55enne uccisa Bagheria hanno aggravato ora la posizione della figlia minorenne, arrestata dopo i fatti e ora finita in carcere con l’accusa di aver premeditato tutto.
A cura di Antonio Palma
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Non un delitto d'impeto al culmine di un litigo, Teresa Spanò sarebbe sta uccisa in un vero e proprio omicidio premeditato dalla figlia 17enne che avrebbe stordito la madre con un farmaco nel purè prima di strangolarla e accoltellarla nella loro casa di Bagheria, nel Palermitano, la sera del primo gennaio scorso.

È quanto hanno stabilito le indagini scientifiche e l'autopsia sul corpo dell'insegniate 55enne che hanno aggravato ora la posizione della figlia minorenne, arrestata dopo i fatti e ora finita in carcere. A portare in una cella del carcere minorile la 17enne proprio i nuovi sviluppi dell'inchiesta che hanno spinto la procuratrice del Tribunale dei minori di Palermo, Claudia Caramanna, a chiedere e ottenere dal giudice minorile il trasferimento della giovane dalla comunità in cui si trovava.

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Dopo l'arresto durante i giorni successivi al delitto e fino a pochi giorni fa, infatti, la ragazza è era rimasta in una comunità per minori a Caltanissetta, come aveva stabilito in precedenza lo stesso gip. I risultati dell'esame post mortem sul corpo della vittima depositati in procura, però, hanno aperto un novo scenario, quello della premeditazione che ha spinto pm e giudice a valutare una custodia cautelare più severa per l'imputata.

"Appaiono tutti i sintomi di un'attuale ed accresciuta pericolosità sociale e sono, soprattutto, rivelatori dell'inadeguatezza della misura attualmente applicata rispetto alla caratura criminale della giovane come emersa dalle indagini più recenti" ha scritto infatti il Gip nella nuova ordinanza che ha ordinato il trasferimento in una struttura fuori regione, che è avvenuto nei giorni scorsi.

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Secondo la nuova ricostruzione dell'accusa, la ragazza avrebbe versato del farmaco nel purè della madre per stordirla prima di strangolarla e poi accanirsi su di lei con un coltello col quale le ha provocato diverse lesioni agli arti.

Resta ancora tutto da chiarire invece il movente del delitto visto che la ragazza ha sempre indicato sé stessa come vittima. Tra i vicini però erano note le frequenti litigate tra madre e figlia  adolescente. Resta ad accertare inoltre un altro inquietante episodio alla luce di quanto emerso dall'autopsia. Già a novembre infatti Teresa Spanò era finita in ospedale per quella che era stata identificata come una intossicazione che invece

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