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Tensione a Venezia, i no global rimuovono uno dei tornelli del centro

Tensione in centro a Venezia: una trentina di attivisti del centro sociale Morion ha divelto uno dei tornelli installati dal Comune per fare da filtro per i turisti, e limitare la calca in centro in vista del ponte del 1 maggio.
A cura di Annalisa Cangemi
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Una trentina di giovani no global ha rimosso questa mattina a Venezia uno dei due varchi che il Comune aveva collocato, in via sperimentale,  per regolamentare l'afflusso di turisti in vista del ponte "caldo"del primo maggio, e limitare la calca nel centro storico. Si tratta del tornello di Piazzale Roma. Oggi i tornelli che nei giorni scorsi hanno fatto discutere sono entrati in funzione. I due varchi, uno ai piedi del ponte di Calatrava, l'altro poco dopo la stazione di Santa Lucia, sono presidiati da agenti della polizia municipale, pronti a chiudere i tornelli nel caso in cui il provvedimento venisse deciso dalla sala operativa.

Le forze dell'ordine stanno fronteggiando, insieme alla Polizia municipale, gli attivisti del centro sociale Morion che stamane hanno tolto il varco. Dopo avere divelto la struttura, i no global l'hanno spostata di lato, sempre a Piazzale Roma, coprendola con uno striscione sul quale, tra l'altro, campeggia lo slogan "Venezia non è una riserva, non siamo in via di estinzione".

I manifestanti hanno diffuso un comunicato per spiegare le ragioni della protesta: "Alla fine Brugnaro ce l'ha fatta. L'uomo che ama le grandi navi, l'uomo che non pone freno ai cambi d'uso, l'uomo che AirB&B va bene a patto il Comune intaschi una misera tassa, l'uomo che affitta la Scuola della Misericordia per festini privati, l'uomo del conflitto di interesse ai Pili, l'uomo che voleva comprarsi Poveglia, l'uomo che vuole trasformare Marghera nella Dubai europea, l'uomo del decoro ce l'ha fatta. Ha messo i tornelli a Venezia". Per i no global, "le immagini della città sbarrata, dell'ingresso selettivo, della riduzione dell'urbano a parco a tema susciterebbero un sorriso amaro se fossero l'ennesima provocazione dell'ennesimo artista intenzionato a denunciare la progressiva "morte di Venezia". Suscitano invece indignazione – continuano – perché simboleggiano la resa definitiva di un'amministrazione che non solo si copre di ridicolo globale, ma che contemporaneamente alza le mani di fronte all'emergenza esodo, all'impoverimento demografico e sociale della città che amministra". Questa misura "non va a colpire il turismo mordi e fuggi, esattamente l'opposto. Da una parte crea la figura di un cittadino legittimo, cosa di per sé antidemocratica, omogenizzante, passibile di essere interpretata in senso beceramente etnico-identitario. Dall'altra, imponendo un dispositivo di controllo ai danni dello stesso "veneziano legittimo", gli sta dicendo che è ormai espropriato della propria città".

"Cercano solo pubblicità, vuol dire che la cosa funziona". Così il comandante della Polizia municipale di Venezia Marco Agostini ha liquidato la manifestazione di protesta. "Ripristineremo quanto prima il varco", ha detto all'Ansa il comandante. Già da stamane l'afflusso di turisti nella città si è fatto massiccio, al punto che da qualche ora sono sold out tutti i parcheggi di Piazzale Roma e le auto vengono dirottate al Tronchetto.

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