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Telefoni e vestiti venduti a prezzi stracciati sui social e nelle case. La Gdf: “Dietro evasori e merce fake”

Smartphone e smart tv a prezzi stracciati, dirette social per vendere capi firmati ma low cost. I mercati online sono sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di finanza.
A cura di Luisa Santangelo
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"Ultimo pezzo, non ve lo fate scappare". "Buongiorno, guardia di finanza". Fine dicembre 2023: le fiamme gialle di Siracusa interrompono una diretta su un social network. Una donna mostra dei cappotti di marca, ne fa vedere loghi, cuciture e cerniere. Prezzo imbattibile. Poi suona il campanello: l'ingresso dei militari viene registrato prima che il video venga staccato. A seguito della perquisizione vengono trovati e sequestrati 500 capi d'abbigliamento contraffatti. Per chi indaga, è la punta di un iceberg ben più grande che riguarda il commercio online e i molti modi che ha di declinarsi.

"Le modalità di vendita online che abbiamo osservato essenzialmente sono di due tipi", spiega Cristina Sticchi, comandante della sezione operativa del II nucleo metropolitano della guardia di finanza di Palermo. Nel capoluogo regionale siciliano di operazioni per bloccare il commercio illecito su internet ne sono state svolte parecchie, soprattutto negli ultimi anni. I militari sono stati chiamati a cambiare il modo di operare, a osservare a distanza, dietro agli account social, un mercato fiorentissimo. Che non è solo di merce contraffatta, come nel caso di Siracusa; ma è anche di merce originale, soprattutto prodotti tecnologici ed elettrodomestici, venduti a prezzi estremamente competitivi da società rapidamente aperte e altrettanto rapidamente chiuse.

I social e l'evasione dell'Iva

"Nel primo caso, i prodotti vengono venduti tramite i social network: Facebook, Instagram e Telegram, soprattutto". O almeno, da lì passano i primi contatti che porteranno, successivamente, alla vendita di capi o accessori falsi, ma spacciati per originali, spesso provenienti dall'estremo Oriente o dall'est europeo. Il secondo caso, invece, riguarda attrezzature tecnologiche: smartphone e smart tv, soprattutto. Merce originale, venduta tramite internet con sconti quasi impossibili da trovare altrove.

"Il venditore usa piattaforme online come Amazon o Subito.it – spiega Sticchi a Fanpage.it – Si applicano commissioni molto basse e prezzi molto più vantaggiosi rispetto a quelli che si trovano sul mercato legale". Com'è possibile? Semplice, basta non pagare l'Iva. Di fatto, cioè, al prezzo di mercato viene applicata una decurtazione di almeno il 22 per cento. I prodotti vengono poi ritirati dagli acquirenti in punti vendita creati ad hoc.

Guadagni fino a dieci milioni di euro

Un vero e proprio mercato parallelo che, però, si svolge alla luce del sole. Sfruttando canali molto frequentati e adescando i clienti tra i follower sui social network. "Queste persone pensano di sfuggire a tutte le forme di sorveglianza", aggiunge la comandante. Per evadere tasse ed evitare controlli, alcune società di vendita vengono aperte e chiuse nel giro di un paio di anni. Ottenendo ricavi che, in qualche circostanza, hanno anche superato i dieci milioni di euro. Un danno non solo per le casse dell'erario, ma anche per i commercianti che, negli stessi settori, le regole le seguono.

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