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Studio Cgil sui cervelli in fuga: in Italia solo il 6% dei ricercatori viene assunto

Dal 2004 a oggi la percentuale degli “espulsi” dall’Università è del 93,3%. Alcuni dei dati raccolti dalla Flc Cgil, presentati nel rapporto Ricercarsi, l’indagine del sindacato sul precariato universitario.
A cura di Susanna Picone
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Negli ultimi 10 anni negli atenei italiani c’è stato un vero e proprio esodo: su 100 ricercatori precari, l’università ne ha espulsi più di 93. Non solo. A causa del blocco del turn over, nel 2014 l’università italiana ha perso tra docenti e ricercatori 2183 unità: a fronte di 2324 pensionamenti infatti sono stati attivati solo 141 ricercatori di tipo b, cioè quelli che poi, dopo 3 anni possono essere stabilizzati. Sono aumentate esponenzialmente, invece, forme contrattuali più precarie: gli assegni di ricerca attivati annualmente sono passati da circa 6000 nel 2004 a oltre 14.000 nel 2014. Sono questi alcuni dei dati emersi dall’indagine “Ricercarsi” commissionata dalla Flc Cgil e presentata in Senato. Secondo i dati di questa indagine solo 6 ricercatori precari su 100 sono stati assunti negli ultimi 10 anni nelle università d’Italia. Quello che emerge è un quadro a tinte fosche, fanno sapere dal sindacato, che rischia di peggiorare se si pensa all'imminente scadenza degli assegni di ricerca attivati nel 2011 e che secondo la Legge Gelmini hanno un limite massimo di 4 anni.

Università messa in ginocchio dai tagli – Lo stesso problema si porrà il prossimo anno anche per i contratti da ricercatore a tempo determinato di tipo A, per cui arriveranno a scadenza i 5 anni, previsti sempre dalla legge Gelmini, senza che ci siano reali possibilità di ingresso stabile nell'Università. Il sindacato punta il dito anche contro un comma della Legge di Stabilità, che cancellerebbe il vincolo di attivazione di contratti a tempo determinato con prospettiva di stabilizzazione. “In questi anni l'Università è stata letteralmente messa in ginocchio da tagli pesantissimi alle risorse per il suo funzionamento e drasticamente precarizzata mettendo a rischio la sua missione costituzionale”, ha spiegato il segretario generale della Flc Cgil Domenico Pantaleo.

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