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Studente suicida a 29 anni per problemi all’Università: “Voleva diventare medico come il papà”

Lutto a Oria per la morte dello studente di Medicina 29enne che si è suicidato nella sua casa a Chieti Scalo. La denuncia dell’Unione degli Universitari: “Pressione sociale, paura di fallire, sensi di colpa, bugie. Serve cambio di rotta”.
A cura di Ida Artiaco
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È sotto choc la comunità di Oria, in provincia di Brindisi, pese d'origine dello studente di Medicina 29 anni che nei giorni scorsi si è suicidato nell'appartamento di Chieti Scalo che condivideva insieme alla sorella.

Alla base del gesto, come lui stesso ha scritto in 42 pagine di un diario rinvenuto dagli inquirenti, la sua vita "inutile e inconcludente", anche a causa di un percorso universitario non facile e delle bugie dette ai genitori sugli esami sostenuti.

A trovare il cadavere del ragazzo, che si è impiccato ad una corda, la sorella, quando è rientrata a casa: ha allertato i soccorsi, ma quando i sanitari del 118 sono arrivati sul posto non hanno potuto far altro che dichiararne il decesso. Una tragedia per la loro famiglia, mamma insegnante e papà medico in pensione, di cui il 29enne voleva con tutta probabilità seguire le orme, com e riporta Il Corriere della Sera.

"Quando scompare un giovane è tutta la comunità a restare colpita e bisogna domandarsi cosa non siamo stati in grado di dare loro", ha commentato la sindaca di Oria, Maria Lucia Carone, mentre Diego Ferrara, primo cittadino di Chieti, ha detto che si tratta di "una perdita dolorosa per la famiglia alla quale ci stringiamo. Un episodio che richiama tutti alla delicatezza del momento che stiamo vivendo".

La vicenda del giovane brindisino non è però isolata. Per questo l'Unione degli Universitari ha denunciato il sistema che sta facendo troppe vittime. "Pressione sociale, paura di fallire, sensi di colpa, bugie, il mondo universitario è diventato sempre di più un luogo di depressione e ansia quando dovrebbe essere una fucina di idee, studio, curiosità e approfondimento, serve un cambio di rotta: più servizi per il benessere psicologico; una nuova visione di università dove vengono rispettate le persone per le loro competenze e qualità, decostruendo la narrazione meritocratica e la retorica delle migliori", si legge in una nota.

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