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Incidente Funivia Stresa-Mottarone

Strage Mottarone, il piccolo Eitan fuori dal processo dopo accordo da 3 milioni: “Un futuro sereno”

Nella tragedia della funivia del Mottarone del 23 maggio di tre anni fa, il piccolo Eitan perse l’intera famiglia: tra le 14 persone morte infatti figurano il padre, la madre, il fratellino e i bisnonni materni. “L’interesse del bambino era restare fuori dal processo e allontanarsi dal clamore mediatico” ha spiegato il suo avvocato.
A cura di Antonio Palma
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Esce dal processo l’unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone, il piccolo Eitan. Lo ha annunciato il legale della famiglia del bambino di nove anni che rappresenta il minore come vittima nel procedimento giudiziario. Raggiunto infatti un accordo extragiudiziale con la controparte dal valore di oltre 3 milioni di euro. L’intesa economica è stata siglata con Leitner, l’azienda che ha fornito materiali e tecnologia per la revisione dell’impianto di risalita del Mottarone.

Come auspicato nelle settimane scorse si è arrivati alla definizione di accordi transattivi che coinvolgono tutte le parti in causa, persone fisiche e giuridiche" ha spiegato l'avvocato Fabrizio Ventimiglia che ha voluto ringraziare i colleghi che assistono gli imputati perché "hanno offerto un contributo importante per garantire un futuro sereno, sotto un profilo economico, a Eitan". Tutti hanno "doverosamente anteposto l'interesse del bambino a restare fuori dal processo e allontanarsi dal clamore mediatico", rispetto alle "logiche difensive processuali, che avrebbero comportato tempi fisiologicamente più lunghi”. “Eitan doveva uscire il più velocemente possibile da questa vicenda e così è stato" ha concluso.

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L’accordo tra le parti prevede che il piccolo esca dal processo e ritiri la richiesta di costituzione di parte civile che darebbe la possibilità di accedere a futuri risarcimenti in caso di condanna. L'avvocato Fabrizio Ventimiglia, che aveva formulato la richiesta di costituzione di parte civile il 17 gennaio scorso, ritirerà l’istanza formalmente martedì nel corso della seconda udienza preliminare del processo in programma al tribunale di Verbania.

Domani infatti il gup Rosa Maria Fornelli dovrà valutare sia le richieste di rinvio a giudizio formulate dai pm sia le richieste di ammissione come parti civili avanzate dai familiari delle vittime e associazioni. Nella prima udienza erano stati 11 le richieste a fronte di 77 parenti delle 14 vittime della tragedia della funivia. Gli altri avevano già raggiunto un accordo con la stessa azienda

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A loro ora va escluso il piccolo Eitan per il quale l’accordo risarcitorio non era ancora stato formalizzato al momento della prima udienza. Nella tragedia del 23 maggio di tre anni fa, il piccolo perse l’intera famiglia: tra le 14 persone morte infatti figurano il padre, la madre, il fratellino e i bisnonni materni.

Il processo ovviamente proseguirà per quanto riguarda i reati di rilevanza penale. Oltre alla stessa azienda, son imputati il presidente del consiglio di gestione Anton Seeber, il vice Martin Leitner e il responsabile dell’assistenza alla clientela Peter Rabanser. Le accuse sono di disastro, omicidio plurimo colposo e lesioni gravissime. Degli stessi reati sono accusati anche Luigi Nerini, proprietario della società Ferrovie del Mottarone che gestiva l’impianto, il direttore di esercizio Enrico Perocchio e il caposervizio Gabriele Tadini.

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