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Strage di Corinaldo, ultime notizie

Strage di Corinaldo, arrestata banda di 7 giovani. Salvini: “Galera certa per tutti”

Arrestate 7 persone per la strage alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona, prima dell’inizio del concerto di Sfera Ebbasta: si tratta di una banda di giovani della provincia di Modena, di età compresa tra di 19 e i 22 anni, dedita alle rapine nei locali del genere del Centro e Nord Italia spruzzando spray al peperoncino. Salvini: “Speriamo che la Giustizia preveda galera certa per tutti, senza sconti o attenuanti”.
A cura di Ida Artiaco
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Sette giovani, di età compresa tra i 19 e i 22 anni, tutti modenesi, sono stati arrestati per la strage alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona, dello scorso 8 dicembre, in cui persero la vita 6 persone, tra cui minorenni e una mamma. Sono tutti residenti nel Modenese e farebbero parte di una banda dedita alle rapine in locali del genere del Centro e Nord Italia spruzzando spray al peperoncino. In manette anche un ricettatore. I carabinieri del Reparto Operativo di Ancona hanno così eseguito sette ordinanze di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Ancona per associazione per delinquere finalizzata a furti e rapine e concorso in omicidio preterintenzionale a circa otto mesi di distanza dalla tragedia che si verificò nella discoteca dove era in programma il concerto del trapper Sfera Ebbasta.

Corinaldo, i giovani "agivano con stabilità": rapinatori seriali

I sei ragazzi arrestati, accusati anche dell'omicidio preterintenzionale di 6 persone morte nella tragedia della discoteca di Corinaldo (Ancona), sarebbero responsabili anche di "molteplici furti" e "agivano con stabilità". Lo ha affermato in conferenza stampa il procuratore di Ancona, Monica Garulli, precisando che i giovani erano in contatto con un ricettatore, finito in manette con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al furto. La svolta nelle indagini si basa su "attività di ricostruzione con accertamenti tecnici del Ris per verificare che i disturbi accusati dalle persone fossero dovuti a sostanza urticante. Poi è stata individuata la presenza di questo gruppo criminale attraverso l'analisi delle celle impegnate e degli apparati telefonici di questi soggetti  che risulta del tutto coerente con la loro presenza a Corinaldo. Poi una successiva attività tecnica ha confermato questo dato".

Sarebbero stati loro, dunque, secondo le indagini della Procura e dei carabinieri, a spruzzare lo spray al peperoncino che la notte dell’8 dicembre ha scatenato il fuggi fuggi dalla Lanterna Azzurra, provocando la calca in cui morirono in sei persone, 5 ragazzini di 14-16 anni e una mamma che accompagnava alla serata la figlia di 11, e ne rimasero ferite altre 197. La banda pare inoltre che abbia continuato "a colpire settimanalmente nelle discoteche, ma evitando ogni uso di spary al peperoncino".

Chi sono i ragazzi arrestati

Sono sei ragazzi modenesi giovanissimi, come si legge nell'ordinanza di misure cautelare gli arrestati per la strage di Corinaldo. Si tratta di Ugo Di Puorto, 19 anni di San Prospero (Modena), Andrea Cavallari, 20 anni di Bomporto (Modena), Moez Akari, 22 anni residente a Castelnuovo Ranone (Modena), Raffaele Mormone, 19 anni di San Cesario sul Panaro (Modena), Badr Amouiyah, 19 anni residente a San Prospero (Modena) e Sohuibab Haddada, 21 anni residente a di Bomporto (Modena). Agli arresti, accusato di associazione anche Andrea Balugani, 65 anni di Castelfranco Emilia.

Matteo Salvini: "Speriamo nella Giustizia"

Il vicepremier Matteo Salvini ha commentato la notizia via Twitter dichiarando che "nessun arresto restituirà le vittime ai propri cari, purtroppo, ma è nostro dovere individuare i colpevoli e punirli come meritano. Speriamo che la Giustizia preveda galera certa per tutti, senza sconti o attenuanti". Nell'inchiesta erano già indagate a vario titolo 17 persone, oltre a un minorenne inizialmente sospettato di aver spruzzato lo spray nella discoteca quella sera. Tra di loro nove tra gestori, proprietari e un addetto alla sicurezza accusate di  omicidio colposo plurimo  e altre otto, tra cui il sindaco di Corinaldo Matteo Principi e componenti della Commissione unificata di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo dei Comuni associati in seno all'Unione Misa-Nevola che rilasciò i permessi per il locale nel 2017, che devono rispondere di omicidio colposo, disastro colposo e falsità ideologica.

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