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Omicidio Altavilla Milicia a Palermo

Strage di Altavilla, Barreca accusa i presunti complici: “È arrabbiato con loro, non ricorda le violenze”

Dopo aver inizialmente difeso l’operato dei due presunti complici, Giovanni Barreca ha detto di essere arrabbiato con Massimo Carandente e Sabrina Fina e di non ricordare di aver fatto violenza sulla sua famiglia. Lo ha riferito il difensore Giancarlo Barraccato dopo un incontro con l’assistito, il 54enne accusato di aver torturato e ucciso ad Altavilla Milicia la moglie e i figli di 16 e 4 anni insieme ai due coniugi e alla figlia 17enne.
A cura di Eleonora Panseri
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Giovanni Barreca
Giovanni Barreca
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"Cominciano a riaffiorare tante scene che lo portano a scagliarsi contro Massimo e Sabrina". Questo è quanto riferisce l'avvocato Giancarlo Barracato dopo l'incontro in carcere con il suo assistito Giovanni Barreca avvenuto nella mattinata di oggi, mercoledì 28 febbraio.

Il 54enne è accusato, insieme alla figlia di 17 anni e a una coppia di amici, Massimo Carandente e Sabrina Fina, di avere torturato e ucciso la moglie, Antonella Salamone, e i due figli di 16 e 5 anni, Kevin ed Emmanuel, ad Altavilla Milicia, nel Palermitano, durante un presunto esorcismo che sarebbe servito, secondo gli indagati, per liberare le vittime dalla presenza del demonio.

Giovanni Barreca e Antonella Salamone
Giovanni Barreca e Antonella Salamone

Il legale ha fatto sapere che chiederà una perizia psichiatrica sul suo cliente e un interrogatorio con i pubblici ministeri. All'avvocato il muratore 54enne ha raccontato di non ricordare di avere usato violenza contro la sua famiglia scaricando sui due coniugi la responsabilità dei tre omicidi avvenuti durante il rito di purificazione dai demoni. Nelle scorse settimane, invece, l'uomo si era assunto piena responsabilità del delitto e diceva di essere grato ai due presunti complici.

"Non è pentito, perché l'obiettivo era liberare la casa dai demoni. Lui non pensa di aver fatto quello di cui era accusato. Lui dice di essere stato imbambolato", spiega il legale. Barreca ha chiesto di vedere la figlia di 17 anni. "La ragazza è stata in qualche maniere coinvolta da Massimo e Sabrina, era sempre insieme a loro – aggiunge l'avvocato – Dormiva abbracciata alla coppia".

Massimo Carandente e Sabrina Fina (Foto Facebook)
Massimo Carandente e Sabrina Fina (Foto Facebook)

Il muratore ha riferito al difensore che, dopo i delitti, ha accompagnato i complici alla stazione. "È arrabbiato con loro – spiega – soprattutto per il fatto che erano molto insistenti nei confronti della moglie e dei figli. Ci sono aspetti che dovranno essere approfonditi. A sprazzi, nella sua memoria, stanno emergendo alcuni particolari importanti che mi ha riferito, ma questo non vuol dire che percepisca la realtà in modo normale. Nella sua mente, infatti, rimane sempre la convinzione che nella villetta c'era il demonio".

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