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“Sotto hai quella cosa”, alla studentessa trans vietato bagno delle donne a scuola

La scuola minimizza, “Mai discriminata ma allo stato dei fatti sui documenti è ancora uomo e le famiglie delle altre ragazze hanno protestato” ha spiegato la preside.
A cura di Antonio Palma
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"Quando mi hanno detto che non potevo entrare perché ‘tra le gambe hai quella cosa' mi sono sentita male", così una giovane studentessa trans ha raccontato quanto le è accaduto in una scuola professionale palermitana che frequenta da tempo e dove le hanno imposto di non entrare nei bagni delle donne ma di usare quello degli uomini anche se nell'aspetto e nell'animo è evidentemente donna. La ragazza infatti aveva 11 anni quando ha iniziato il percorso di transizione anche se quando si è iscritta alla scuola il suo spetto era ancora quello di un ragazzo. Poi tre anni fa ha cominciato il lungo iter per il cambio di genere che l'ha portata a trasformare completamente il suo spetto in attesa che i tempi siano maturi per sottoporsi all'operazione definitiva.

Finora non aveva avuto problemi a usare il bagno delle donne a scuola ma alcune settimane fa il bidello dell'istituto per parrucchieri che frequenta le ha imposto l'alt. "Durante le lezioni, ho chiesto di andare in bagno, siccome le porte sono chiuse a chiave, ho chiesto la chiave del bagno delle donne e mi è stato detto di andare nel bagno degli uomini non perché avessero qualcosa contro di me ma perché non ero riconosciuta come donna. Chi me l’ha detto è una persona ignorante, un bidello. Ha detto che io devo andare nel bagno degli uomini per quello che c’ho sotto" ha spiegato a “Pomeriggio Cinque” la giovane che dopo quell'episodio ha lasciato la scuola e ora pensa di abbandonare per sempre.

L'istituto dal suo canto conferma l'episodio ma minimizza e difende il bidello spigando che "allo stato dei fatti sui documenti è ancora Gabriele". " A parte la questione dei bagni non ha mai ricevuto alcuna discriminazione. Il bidello che l'ha fermata non intendeva offenderla ma stava solo agendo nel rispetto delle lamentele mosse dai genitori di altre studentesse che ci hanno fatto sapere che non gradiscono che le loro figlie vadano nello stesso bagno in cui va un uomo" ha spiegato la Preside a Repubblica, aggiungendo però che cercherà di trovare una soluzione: "La conosciamo da quando era Gabriele, speriamo di poter arrivare con lei a un compromesso e che Gabriella possa tornare a studiare. Sarebbe un peccato se non terminasse il percorso scolastico".

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