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Simulavano furti di Porsche e Ferrari, 13 indagati: coinvolti anche poliziotto e carabiniere

L’operazione delle forze dell’ordine ha portato stamani all’arresto di tre persone, destinatarie di tre ordini di custodia cautelare ai domiciliari, ma ci sono ulteriori 13 persone indagate. Le macchine venivano intestate a prestanome e assicurate, poi veniva simulato il furto regolarmente denunciato a Forze dell’ordine per incassare il risarcimento.
A cura di Antonio Palma
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Mettevano in atto finti furti di auto di lusso come Porsche e Ferrari con il solo scopo di intascare il risarciemnto previsto e truffare quindi le assicurazioni mentre le auto venivano poi reimmatricolate con targhe e documenti di circolazione nuovi e rivendute. È la maxi truffa da oltre un milione di euro che andava avanti da almeno tre anni tra Campania e Sicilia e smantellata ora da una inchiesta condotta dai carabinieri di Misilmeri, nella città metropolitana di Palermo nell'ambito dell'operazione "Dirty Cars" alla quale hanno in parte collaborato gli agenti della Squadra mobile del capoluogo siciliano.

L’operazione delle forze dell’ordine ha portato stamani all’arresto di tre persone, destinatarie di tre ordini di custodia cautelare ai domiciliari, ma ci sono ulteriori 13 persone indagate per cui invece è stato disposto lObbligo di dimora o di presentazione alla polizia giudiziaria. Tra le persone coinvolte risultano anche due agenti delle forze dell’ordine: un poliziotto e un carabiniere. Tra le accuse contestate ci son l’associazione per delinquere finalizzata a furto, riciclaggio di auto di lusso e truffa in danno di assicurazione.

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L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Ennio Petrigini, ha permesso di individuare un gruppo di persone che, almeno dall'aprile 2017, ha messo in atto l’attività di riciclaggio di macchine che venivano rubate nel Napoletano e poi rivendute nella zona di Palermo. Le macchine venivano intestate a prestanome e assicurate, poi veniva simulato il furto regolarmente denunciato a Forze dell'ordine per incassare il risarcimento e infine avveniva il finto rinvenimento e la nuova immissione sul mercato con la complicità di alcuni venditori di auto.  Complessivamente son 37 le truffe accertate.

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