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Simona Cavallaro sbranata da cani pastore durante passeggiata: allevatore arrestato per omicidio

Per l’accusa l’uomo ha fatto pascolare abusivamente il gregge all’interno dell’area attrezzata per pic-nic a Satriano lasciando poi le pecore coi cani che hanno aggredito e ucciso la ventenne.
A cura di Antonio Palma
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Simona Cavallaro
Simona Cavallaro

Svolta nell'indagine sulla morte di Simona Cavallaro, la 20enne sbranata e uccisa da un branco di cani mentre passeggiava per i boschi insieme a un amico a Satriano, in provincia di Catanzaro. Nelle scorse ore, infatti, i carabinieri della locale stazione hanno arrestato l'allevatore proprietario del branco di cani eseguendo un ordine di custodia cautelare nei suoi confronti emesso dal gip presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Procura della Repubblica. L'accusa nei suoi confronti è di omicidio colposo. Secondo gli inquirenti, l'uomo non avrebbe vigilato sul branco di cani composto da ben 12 esemplari causando così l'aggressione mortale alla giovane la mattina del 26 agosto scorso nell'area boschiva di Satriano.

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L'aggressione dei cani a Simona Cavallaro

Quel giorno la ragazza stava perlustrando la zona con un amico in previsione di un scampagnata da fare nel weekend successivo ma i cani hanno aggredito entrambi. Secondo quanto ricostruito, i due giovani avrebbero tentato di scappare trovando rifugio in una chiesetta. Convinti che i cani si fossero allontanati, hanno provato a raggiungere l'auto ma in quel momento il branco è tornato all'attacco prendendo di mira Simona che è stata sbranata ed è morta per lo shock emorragico dovuto alle lesioni multiple agli arti inferiori e alla testa. Secondo i risultati dell'autopsia, Simona Cavallaro è stata attaccata alle spalle e alle gambe, probabilmente nel tentativo di sfuggire al branco. La ragazza aveva cercato anche di difendersi  e infatti sotto le sue unghie sono stati trovati peli di cane.

I cani facevano la guardia al gregge

Inizialmente si era pensato a un branco di randagi ma poi l'attenzione si è concentrata sui cani da pastore di un'azienda locale di allevamento. L’uomo arrestato oggi è  il titolare dell’azienda zootecnia di allevamento di ovini e caprini della zona e, secondo l’accusa, era il proprietario dei cani che erano posti a protezione del gregge. Per la Procura l'uomo ha introdotto e fatto pascolare abusivamente il gregge all’interno dell’area attrezzata per pic-nic lasciando poi le pecore coi cani senza controllare il comportamento degli animali che sono diventati aggressivi. Per questo la Procura di Catanzaro contesta anche i reati di introduzione ed abbandono di animali in fondo altrui, invasione di terreni e pascolo abusivo

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