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Sicilia, Cuffaro è in galera ma prende un vitalizio da 6mila euro al mese

L’ex presidente della Regione sta scontando 7 anni per favoreggiamento alla mafia, ma per legge l’assegno può essere bloccato soltanto per i reati contro la Pubblica amministrazione.
A cura di Biagio Chiariello
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Da tre anni è in carcere, dove dovrebbe rimanere rinchiuso fino al 2018. Ma ogni mese riceve il vitalizio, come molti ex deputati dell'Assemblea regionale siciliana. Lui è l'ex governatore Salvatore Cuffaro e sta  scontando una condanna a 7 anni per favoreggiamento alla mafia.  Dall'aprile di tre anni fa l'amministrazione di Palazzo dei Normanni gli versa un assegno da 6 mila euro, perché il decreto Monti taglia le pensioni solo a chi ha compiuto reati contro la pubblica amministrazione con pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici".

La notizia è stata portata alla ribalta da Repubblica, che sottolinea come l'ex presidente della Regione Sicilia abbia chiesto e ottenuto la concessione del vitalizio nel 2011, quando, proprio in seguito alla condanna definitiva, è decaduto da senatore. Ma una volta perso lo scranno a Palazzo Madama, Cuffaro fa richiesta per il vitalizio dell'Assemblea regionale, nonostante abbia appena 53 anni: le norme di Palazzo dei Normanni consentivano fino al 2012 agli ex deputati di andare in pensione anche a 50 anni se con oltre tre legislature alle spalle. Fino a due anni, infatti, l'Ars concedeva l'assegno a tutti gli ex deputati di età superiore a 50 anni con almeno tre legislature alle spalle. In realtà, le regole per accedere alla cospicua rendita oggi sono cambiate,spostando il limite anagrafico a 60 anni e dieci anni di attività parlamentare. E così Cuffaro ha potuto incassare.

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