Si tuffa in mare per recuperare un pallone, muore annegato: Catania sotto shock. Simone aveva 20 anni

Un gesto istintivo, un tuffo nel mare per recuperare un pallone finito in acqua durante un momento di svago, si è trasformato in tragedia. Simone Currò, ventenne catanese, è morto annegato nel tardo pomeriggio di sabato 17 maggio, nelle acque antistanti piazza Nettuno, uno dei luoghi più frequentati della costa cittadina. Il ragazzo, secondo le prime ricostruzioni, si trovava con un amico quando il pallone è finito in mare. Senza esitare, si sarebbe lanciato in acqua per recuperarlo, ma qualcosa è andato storto. Simone non è più riemerso.
L’allarme è scattato poco dopo, quando una chiamata al numero unico per le emergenze ha segnalato la presenza di un corpo in mare. La centrale operativa ha immediatamente attivato i soccorsi: sul posto è intervenuta la Guardia Costiera, che ha avviato le operazioni di recupero.
Il corpo del giovane è stato rinvenuto poco distante dal punto in cui si era tuffato. Al momento del ritrovamento, Simone non aveva con sé documenti o effetti personali, rendendo necessario un tempo più lungo per l’identificazione ufficiale. Una volta recuperato, il cadavere è stato trasportato al porticciolo di Ognina, dove il personale del 118 ha potuto soltanto constatarne il decesso. Successivamente, la salma è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale Cannizzaro.
La polizia, sotto il coordinamento della Procura di Catania, ha avviato le indagini per chiarire l’esatta dinamica dell’accaduto. Non si esclude che venga disposta l’autopsia. Intanto, il dolore corre veloce sui social: amici, conoscenti e compagni di scuola stanno lasciando centinaia di messaggi per ricordare Simone, un ragazzo solare e gentile, la cui vita è stata spezzata in un pomeriggio d’estate.