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Si rifiutano di vedere il papà, sorelle allontanate dalla mamma “che ne parla male” e messe in comunità

Allontanate dalla madre e messe in una comunità lontana chilometri perché si rifiutavano di vedere il padre: lo ha deciso il tribunale di Pisa secondo cui due sorelle, di 16 e 12 anni, sarebbero state condizionate dalla mamma “malevola” e “ostativa” al rapporto delle figlie col papà.
A cura di Chiara Ammendola
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La madre "malevola" e "ostativa" al rapporto delle figlie col padre sarebbe stata causa della decisione delle due sorelle di non voler vedere più proprio il papà dopo la separazione dei genitori. Per questo il tribunale di Pisa ha deciso di allontanare le due, di 16 e 12 anni, dalla madre che vive a Torino per metterle in una comunità in Toscana.

Una decisione che, stando a quanto raccontato da laRepubblica, è stata accolta con perplessità non solo da chi conosce la famiglia ma anche da operatori e servizi sociali. Proprio questi ultimi in una relazione avevano espresso "preoccupazione in merito all’allontanamento delle ragazze per l’inserimento in comunità, ritenendolo oltre che dannoso, anche inefficace", nonostante fossero condivise "le valutazioni in merito alle criticità della situazione e all’importanza della bigenitorialità".

Nessun maltrattamento nei confronti delle due figlie ma, secondo la consulente sulla cui relazione si è poi basata la decisione del giudice, la madre ha "demonizzato agli occhi delle figlie ogni riferimento paterno" e "ha assunto un ruolo ostruzionistico nel mantenimento dei rapporti con la loro figura paterna". Secondo l'avvocata Sara Negri, che assiste la donna, la decisione danneggerebbe "ulteriormente le ragazze, che a Torino frequentano la scuola, vanno agli scout, sono pienamente inserite e hanno una rete di amicizie solida".

Inoltre la relazione della consulente sarebbe "basata su tre incontri di soli 20 minuti, l’ultimo nel gennaio 2022, mentre i servizi sociali erano di altro avviso". Dopo il divorzio dal marito, la donna ha lasciato la Toscana alla volta di Torino dove si è rifatta una vita, ha conosciuto un uomo dal quale ha avuto un altro bambino. I rapporti tra il padre e le due figlie però col tempo hanno iniziato a sgretolarsi, fino alla decisione, avanzata proprio dalle due sorelle, di non volerlo più vedere.

“L’avvio del percorso psicologico delle minori e dell’educativa territoriale non pare avere sortito alcun effetto – spiega la consulente del tribunale – pare invece che entrambe le sorelle si alleino anche tra loro nell’assunzione di posizioni di chiusura e di irrigidimento rispetto al rapporto con il proprio padre, che le stesse hanno sostituito, nella loro mente, con il compagno della propria madre. Ai loro occhi infatti vi è una assoluta idealizzazione dell’universo materno”.

Della vicenda si sta occupando anche l’assessora regionale Chiara Caucino insieme con la garante per l’infanzia Ylenia Serra: “Non posso entrare nel merito del procedimento giudiziario – ha spiegato Caucino – ma ho scritto agli enti competenti per chiedere informazioni. Mi domando come si sia arrivati a tanto. Tutti gli operatori che hanno eseguito l’allontanamento si sono comportati in modo egregio ma non posso che rilevare che ancora una volta non è stata ascoltata la volontà dei minori”.

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