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Si fa mandare video erotici, poi lo ricatta minacciando di pubblicarli sul web: denunciata 23enne

Lo ha contattato in rete e si è fatta mandare video erotici, poi lo ha ricattato. Se la vittima non le avesse versato la somma di 500 euro su una carta prepagata a lei intestata, avrebbe pubblicato tutto sul web. Denunciata nel Fermano una ragazza di 23 anni.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

Lo ha contattato in rete e si è fatta mandare video erotici. Poi, chiedendo del denaro, lo ha minacciato dicendo che li avrebbe sul web. Per questo una ragazza di 23 anni, di origini piemontesi, è stato denunciata a Porto San Giorgio, nel Fermano.

La 23enne, dopo aver adescato un giovane del posto attraverso un servizio di messaggistica, è riuscita a farsi inviare immagini e video intimi, minacciandolo poi di diffondere sul web il materiale, se la vittima non le avesse versato la somma di 500 euro su una carta prepagata a lei riconducibile.

Quanto accaduto rientra nel fenomeno della sextortion, "estorsione sessuale", che negli ultimi anni si sta diffondendo rapidamente in sempre più contesti, sia fra adulti che minori. Spesso le vittime sono adolescenti. Chi ricatta il più delle volte fa leva sulla fragilità delle vittime e sul senso di vergogna.

Tutto inizia con chiacchierata in chat da parte di profili social di ragazze e ragazzi gentili e avvenenti, che attraverso apprezzamenti e like per le foto pubblicate si conquistano la fiducia dell'altra persona.

Successivamente, si passa alla richiesta di immagini e video che con il tempo si fanno sempre più audaci. Un volta ottenuti, però comincia la vera e propria estorsione.

A chi cade nella trappola vengono richieste somme di denaro, anche esigue, per scongiurare la pubblicazione dei contenuti a sfondo sessuale su social e chat.

Che, a volte, possono essere anche quelle di genitori, parenti e amici delle vittime che, terrorizzate dall'idea che le immagini possano entrare in possesso di altri, tendono a non confidarsi e a non denunciare l'accaduto.

Gli uomini dell'Arma dei Carabinieri, tuttavia, è proprio quella di non cedere al ricatto, di non consegnare nessuna somma di denaro, perché i criminali continueranno a chiedere soldi e le loro richieste diventano, progressivamente, sempre più insistenti. E poi denunciare tutto alle autorità.

Inoltre, è importante non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui si viene contattati, conservare gli screenshot delle conversazioni, delle minacce e del profilo dell'estorsore.

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