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Sfonda il lucernario e cade dal tetto. Operaio muore davanti al figlio, i due lavoravano insieme

Gadel Karim Amin, un uomo di origini egiziane di 57 anni, è morto ieri dopo essere precipitato per sei metri dal tetto di un capannone su cui stava svolgendo alcune opere di pulizia delle grondaie. Inutili i soccorsi.
A cura di Davide Falcioni
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Gadel Karim Amin, un uomo di origini egiziane di 57 anni, titolare di una ditta edile individuale, è morto ieri dopo essere precipitato per sei metri dal tetto di un capannone su cui stava svolgendo alcune opere di pulizia delle grondaie; il lucernario su cui stata camminando si è sfondato improvvisamente e per lui, dopo l'impatto con terreno, non c'è stato niente da fare. L’ennesima tragedia sul lavoro è avvenuta nel villaggio industriale di Mancasale, in un edificio in uso all’azienda Reggio Ponteggi.

Gadel non era solo ma si trovava sul tetto insieme ad altri due colleghi di lavoro, tra i quali il giovane figlio. Improvvisamente, non riuscendo a distinguere la parte calpestabile dal lucernario, è caduto nel vuoto. Gli altri due operai hanno immediatamente lanciato l’allarme al 118. Sul posto sono arrivati un’ambulanza e un’automedica, mentre dall'ospedale Maggiore di Parma è stato fatto decollare l’elisoccorso. Per l’artigiano però purtroppo non c’è stato niente da fare.

Sul luogo dell'incidente, oltre ai vigili del fuoco, sono intervenuti carabinieri e polizia, che oltre ad effettuare i rilievi di rito hanno dovuto placare diversi momenti di rabbia e tensione tra i familiari della vittima, comprensibilmente sconvolti da quanto è accaduto. Stando a quanto accertato il 57enne lavorava senza imbrago e senza "linee vita" di sicurezza, circostanza che ha indotto i sindacati Cgil, Cisl e Uil a proclamare per oggi uno sciopero generale di due ore per il settore privato. "Ora basta, ormai è un bollettino di guerra. Nella nostra provincia gli infortuni mortali nel 2023 sono stati sette ma, come dimostra questa tragedia, il numero è destinato a crescere se non si metteranno in atto i necessari provvedimenti. Occorre agire bene e in fretta contro la mancanza di sicurezza", hanno scritto in una nota le tre sigle.

I sindacati, in particolare, denunciano la "mancanza di una capillarità dei controlli, esplosione dei subappalti selvaggi, violazione reiterata delle norme sulla salute e sicurezza, precarietà lavorativa che nel settore edile si concretizza in partite iva che nascondono sfruttamento lavorativo. Ecco le ragioni che determinano la strage infinita, indegna di un Paese civile".

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