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Sesso con la maestra e video hard a Bari: lei assolta e minorenne indagato per revenge porn

Il 15enne si era costituito anche parte civile nel processo contro la maestra ma ora è accusato di revenge porn con l’accusa di aver diffuso quei video a contenuto sessuale su chat e online su gruppi social ma anche di aver fatto circolare altri video e fotografie riguardanti coetanee.
A cura di Antonio Palma
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"Io sono stata un anno ai domiciliari ma invece sono stata vittima di Revenge porn perché qualcuno ha diffuso quei video a mia insaputa", così la maestra barese Daniela Casulli aveva spiegato la sua storia nei giorni scordi dopo l'assoluzione in appello nel processo per il reato produzione di materiale pedopornografico e corruzione di minorenne a cui si era arrivati dopo che due video dei suoi incontri sessuali con un minore erano circolati sui telefoni dei  ragazzini. Un racconto che sembra trovare riscontro ora anche nell'azione della Procura che ha deciso di indagare proprio su quel ragazzo, 15enne all'epoca dei fatti, con l'accusa di revenge porn

Il ragazzo, ora 19enne, che si era costituto anche parte civile nel processo contro la maestra, è accusato di aver diffuso quei video a contenuto sessuale su chat e online su gruppi social ma anche di aver fatto circolare altri video e fotografie riguardanti coetanee. Il nuovo filone nell'inchiesta è emerso dopo l'analisi di un vecchio cellulare rotto trovato a casa sua durante una perquisizione nell’aprile 2024.

La perizia tecnica infatti ha portato alla luce le chat e quei vecchi filmati con la maestra in un b&b di Bari ma anche di foto e video di una ragazzina all'epoca dei fatti  che avrebbe condiviso in gruppi social. Per questo ora è indagato a piede libero per produzione e diffusione di materiale pornografico riguardante Casulli e di materiale su una ragazza minorenne. Il fascicolo è stato trasmesso alla Procura per i minori, perché i reati sarebbero stati commessi quando aveva 15 anni.

La docente barese, nota sui social come Zia Martina, si era sempre difesa sostenendo che i rapporti sessuali erano consenzienti e con 15enni e che i video  non erano voluti da lei ma erano stati girati dagli stessi ragazzini con i telefoni e poi diffusi a sua insaputa. La maestra ammette però le leggerezze di quei comportamenti. “Forse in quel periodo avevo la testa da ragazzina e da adolescente, cosa che poi ho abbandonato totalmente" ha spiegato all'’AdnKronos, aggiungendo: "Non ho più neanche nessun interesse o piacere ad avere contatti o chat con persone molto giovani, provo un senso di fastidio. Non per quello che è successo e per il processo ma perché sono maturata: un ragazzo giovane mi sembra infantile e insignificante, ci sono arrivata lentamente”.

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