Sequestrate tonnellate di prosciutti e mozzarelle: avevano i marchi falsificati

Venivano immessi in commercio con il marchio "Made in Italy", ma la produzione avveniva in realtà all'estero e con standard di qualità non paragonabili ai nostri. Per questo i carabinieri del reparto "tutela agroalimentare" nel corso di una serie di perquisizioni effettuate questa mattina hanno sequestrato ben quattro tonnellate di prosciutti e altri insaccati che venivano venduti con marchio falsificato. Alimenti di dubbia provenienza che tuttavia agli occhi degli avventori godevano di una garanzia: il bollino sull’origine e sul rispetto delle regole nella preparazione e la conservazione.
Sono due le zone d'Italia in cui si sono concentrate le indagini dei carabinieri: l'Emilia, patria dei grandi salumi italiani, e il Sud, tra Bari e Caserta, con particolare attenzione alla mozzarella di bufala. A Parma, Reggio Emilia e Piacenza i militari del Reta hanno sequestrato una scorta di prosciutti crudi e cotti, centinaia di confezioni di culaccia intera, pezzi di lardo e decine di coppe stagionate. I carabinieri inoltre hanno requisito anche 1.431 espositori, 293 cataloghi pubblicitari, 14.250 buste per il confezionamento e 1.961 etichette che servivano ad illudere i clienti che quelli in vendita fossero tutti prodotti di massima qualità e produzione locale. "Dai riscontri documentali svolti in un’azienda della provincia di Parma – spiegano i carabinieri – è stato stimato l’acquisto di 330 chili di coppa tal quale, cioè priva di alcun tipo di certificazione, e che poi veniva venduta come prodotto ad indicazione geografica protetta attraverso l’uso di etichette falsificate".
Lo stesso sistema veniva adottato in Campania e Puglia, dove un’azienda perquisita dai carabinieri era pronta a utilizzare seimila buste e mille etichette per spacciare tra i supermercati molti chili di mozzarella di bufala con marchio taroccato. Per questo, oltre ai sequestri, sono scattate anche sanzioni per oltre 52 mila euro.