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Sempre più studenti stanchi della scuola: più di uno su dieci pensa all’anno sabbatico dopo il diploma

La ricerca di Skuola.net rivela che uno studente italiano su dieci desidera vivere un anno sabatico. L’analisi fotografa una categoria disorientata e stanca, ma con la voglia di mettersi in gioco e fare esperienze lavorative:il 16% dei maturandi vuole una pausa dopo il diploma.
A cura di Matteo Pelliccia
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Immagine di archivio
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È una prospettiva che sta guadagnando sempre più terreno tra gli studenti italiani: un periodo di pausa dopo il diploma, una parentesi di riflessione e scoperta di sé stessi prima di immergersi nel mondo dello studio o del lavoro.

Secondo il recente studio condotto da Skuola.net in collaborazione con Elis, ente non profit che forma persone al lavoro, l'interesse per l'anno sabbatico è in costante crescita. Nel 2021, solo l'11% degli studenti intervistati aveva considerato questa opzione, ma un anno dopo, la percentuale è salita al 13% e ora rappresenta il 16%.

Cosa spinge gli studenti a considerare un anno sabbatico? La ragione principale non è necessariamente l'incertezza riguardo al futuro, anche se questa preoccupazione è comune. In realtà, il desiderio di sperimentare esperienze al di fuori del classico binomio studio-lavoro è citato dal 30% degli intervistati. È un segno che i giovani desiderano andare oltre i confini tradizionali, esplorare nuovi orizzonti e scoprire cosa c'è al di là delle aule scolastiche.

Il timore di fare scelte sbagliate, però, è ancora una realtà per molti. Il 28% degli studenti sente la necessità di disporre di ulteriore tempo per prendere decisioni importanti riguardo al proprio futuro. Questo periodo di pausa offre loro la possibilità di riflettere a mente fredda, valutare le opzioni e chiarirsi le idee.

Un altro aspetto significativo è il benessere psicofisico, che preoccupa il 23% degli studenti. Questo diventa ancora più evidente tra gli studenti di quinto superiore, che si avvicinano alla fine del loro percorso scolastico.

La situazione cambia notevolmente in base al contesto socio-economico. Tra gli studenti provenienti da famiglie meno agiate, oltre il 20% è favorevole all'anno sabbatico, mentre tra quelli provenienti da famiglie più abbienti, questa percentuale si dimezza. Questo dimostra che la possibilità di prendersi un anno sabbatico è influenzata dalla situazione economica familiare.

Anche dal punto di vista di genere, ci sono differenze significative. I ragazzi sembrano essere più inclini all'anno sabbatico rispetto alle ragazze, con una percentuale del 20% tra i primi. Il dato potrebbe essere legato a pressioni sociali e aspettative diverse.

Gianluca Sabatini, responsabile marketing di Elis, sottolinea che i giovani si trovano spesso in contesti stressanti ne che possono limitare la capacità di pianificare il futuro. La paura di sbagliare può portare a un momento di "nessuna scelta". Il benessere psicologico diventa quindi un fattore critico che va affrontato.

Tuttavia, secondo Sabatini, c'è una soluzione possibile: affiancare gli studenti con un orientamento adeguato, concentrarsi non solo sul percorso scolastico ma anche sulle abilità e competenze personali. Questo può aiutare i giovani a vedere l'anno sabbatico non come una resa, ma come un percorso di crescita e scoperta di sé stessi. È un approccio che può guidare i giovani verso un futuro più consapevole e gratificante.

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