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“Se tuo padre non porta la droga ti ammazziamo”: le torture in cella denunciate dal 14enne accusato di abusi

Il 14enne, accusato di violenza sessuale su una 12enne a Sulmona, ha raccontato al padre le torture che sta subendo in carcere. Oltre alle aggressioni fisiche sarebbe stato anche minacciato: il racconto a Fanpage dell’avvocato.
A cura di Giorgia Venturini
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Immagine di repertorio.
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"Devi dire a tuo padre di portarci la droga se no ti ammazziamo". Sarebbe stato anche minacciato il 14enne che ha raccontato al padre le torture che sta subendo nel carcere minorile di Casal del Marmo. Qui è entrato con l'accusa di aver partecipato agli abusi su una dodicenne a Sulmona insieme a un 17enne e un maggiorenne: il 14enne è accusato di violenza sessuale su una ragazzina e tutto sarebbe stato ripreso in un video girato dal maggiorenne. La vittima sarebbe stata anche ricattata con la minaccia della diffusione del video.

Ora il 14enne si trova in cella con il 17enne accusato dello stesso reato: entrambi nella strutture minorile sarebbero bersaglio di continue aggressioni e torture. Tanto che il padre del 14enne, tramite il suo avvocato Alessandro Margiotta, ha presentato una denuncia in caserma a Sulmona per il reato di tortura.

L'avvocato spiega a Fanpage.it quanto il giovane ha raccontato al padre durante i colloqui in carcere: "Prima di tutto da quando era stato arrestato ci abbiamo messo una settimana per metterci in contatto con il ragazzo. Siamo riusciti a sentirlo grazie a una educatrice del carcere e il padre è andato subito a trovarlo".

Stando a quanto raccontato dal ragazzo durante i colloqui con il parente, appena entrato in carcere gli hanno rubato le scarpe e nei giorni successivi è stato subito bersaglio di aggressioni. "Anche abbastanza pesanti con schiaffi, pugni e bastonate", precisano avvocato e padre. Ma non finisce qui: nel terzo incontro che il padre il 14enne si era presentato "con tagli al petto, alle braccia e al volto. Ancora sanguinanti perché l'ennesima violenza era avvenuta il giorno prima. Lo hanno martoriato con una spazzola di ferro sul corpo. Inoltre è stato minacciato. Gli altri detenuti gli hanno detto di farsi portare la droga dal padre se no lo avrebbero ammazzato. Quindi di fronte a questo non possiamo restare muti". Il ragazzo avrebbe spiegato inoltre che la maggior parte delle aggressioni sarebbero avvenute nella sua cella e sarebbero state subite quindi anche dall'altro detenuto 17enne.

In questi ultimi giorni avvocato e padre hanno presentato una denuncia in caserma a Sulmona: chiedono che si facciano accertamenti su quanto sta accadendo, che ci siano maggiori controlli e che vengano isolati i ragazzi vittime di torture. Stando a quanto si legge nel documento presentato ai carabinieri, la denuncia è nei confronti di tutti coloro che hanno aggredito e torturato il giovane detenuto ma anche nei confronti di chi non ha impedito le aggressione. Chiedono che i responsabili vengano "penalmente perseguiti per i reati di lesioni, minaccia, omissione atti d'ufficio e minaccia". Anche perché "il fine della pena è di rieducare e rinserire il ragazzo, non di torturarlo". Inoltre il legale ha chiesto urgentemente al provveditorato il trasferimento del 14enne in un'altra struttura.

Intanto continuano le indagini sugli abusi subiti dalla 12enne. In questi giorni dovrebbero arrivare gli esiti della perizia nei confronti della 12enne: un perito è stato incaricato di capire se la giovanissima era capace di intendere e di volere. A presto si svolgerà anche un incidente probatorio durante il quale verrà sentita la vittima.

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