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Covid 19

Scuola nel caos, migliaia di studenti positivi. I presidi: “Dad di massa da martedì”

Da domani, lunedì 10 gennaio, riapriranno migliaia di scuole in tutta Italia malgrado i record di contagi determinati dalla variante Omicron e il conseguente rischio – che per molti appare come una certezza – che presto studenti e studentesse debbano volenti o nolenti tornare in Dad.
A cura di Davide Falcioni
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Da domani, lunedì 10 gennaio, riapriranno migliaia di scuole in tutta Italia nonostante i record di contagi determinati dalla variante Omicron e il conseguente rischio – che per molti appare come una certezza – che presto studenti e studentesse debbano volenti o nolenti tornare in Dad. Ed è proprio su questo tema che si sta consumando l'ennesimo scontro tra Governo e regioni: il primo è determinato a far tornare tutti tra i banchi, in presenza, mentre le seconde stanno aumentando il pressing e insistono fino all'ultimo per un rinvio. La Campania ha già emesso un'ordinanza per spostare a fine mese la ripresa delle lezioni; la Sicilia, invece, ha rimesso mano al calendario e ha deciso di concedere altri tre gironi di vacanza. Michele Emiliano, numero due della Conferenza delle Regioni, ha dichiarato. "Il Governo italiano, nonostante i rischi epidemiologici legati all'ancora basso livello vaccinale dei bambini da 5 a 11 anni, ha deciso di far riprendere le lezioni in presenza da lunedì 10 gennaio. Le vostre preoccupazioni sulla riapertura della scuola sono anche le mie e quelle dei presidenti delle regioni italiane", ha detto, rivolgendosi ai genitori preoccupati. "Le Regioni hanno, invano, richiesto un posticipo della riapertura per avere il tempo di completare le vaccinazioni degli studenti e in particolare quelle dei più piccoli, ma il Governo sul punto è stato irremovibile. Non posso intervenire con un'ordinanza regionale – ha aggiunto – perché lo scorso 6 agosto è stato emanato il Decreto legge 111, (poi convertito in Legge con modificazioni) che consente ai Presidenti delle Regioni di derogare alle disposizioni nazionali solo quando una regione si trova in ‘zona rossa'. La Puglia in questo momento si trova in ‘zona bianca', ha un tasso di incidenza dei contagi e delle ospedalizzazioni inferiore alla media nazionale e percentuali di vaccinazione sopra la media. Quindi non ci sono i presupposti giuridici".

Lo scontro tra Governo ed enti locali vede però protagonisti anche i sindaci. In molti da Nord a Sud, e soprattutto nei piccoli centri, hanno deciso il rinvio con apposite ordinanze, sulla base dell'aumento dei casi covid dovuto alla variante Omicron. C'è chi ha deciso di rimandare di qualche giorno, chi di qualche settimana, chi a fine mese. E infine ci sono i presidi: "Nelle ultime ore, il numero di studenti positivi, in alcune scuole, ha raggiunto l'ordine delle decine e addirittura centinaia e questo rende quasi impossibile attuare le procedure previste. A mio avviso è molto improbabile che il sistema sanitario, nonostante il supporto delle farmacie nell'esecuzione dei tamponi per gli studenti della scuola secondaria, possa smaltire tempestivamente l'enorme carico di lavoro", dichiara Antonello Giannelli, presidente dell'associazione nazionale presidi, che ieri ha partecipato alla riunione indetta dal ministero dell'Istruzione. Secondo l'ufficio statistico dell'Associazione presidi del Lazio domani mancheranno almeno 17.500 studenti, con numeri in aggiornamento di ora in ora. Secondo Cristina Costarelli, preside del Newton di Roma, dunque "lunedì si riapre, ma da martedì cominceremo con le quarantene".  Insomma, quella del ritorno alla Dad potrebbe essere un'ipotesi assolutamente realistica nei prossimi giorni.

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