39 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Scuola: il concorso per dirigenti scolastici non si ferma, ok dal Consiglio di Stato

Riparte il concorso per i presidi della scuola italiana, sospeso con una sentenza del Tar del Lazio dello scorso 2 luglio. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso effettuato dal Miur consentendo di portare a termine entro l’inizio dell’anno scolastico a settembre le prove per l’assunzione di 2900 dirigenti scolastici. Bussetti: “La scuola italiana non può aspettare”.
A cura di Ida Artiaco
39 CONDIVISIONI
Immagine

Il concorso per i dirigenti scolastici riparte. Lo ha deciso il Consiglio di Stato in seguito al ricorso del Miur, ribaltando così una sentenza del Tar del Lazio che aveva suscitato non poche polemiche nei giorni scorsi, soprattutto considerando il problema della mancanza di queste figure in vista dell'inizio del prossimo anno scolastico a settembre. L'appello, infatti, è stato accolto: la Sesta sezione del Consiglio di Stato ha sospeso, in attesa del merito, l'annullamento il concorso per il reclutamento di 2900 presidi. 

Concorso presidi, Bussetti: "La scuola italiana non può aspettare"

Soddisfatto il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, che su Facebook ha così commentato la notizia: "Bene la sospensiva del Consiglio di Stato. Procederemo ora senza indugio con la pubblicazione della graduatoria e le assunzioni. So quanto hanno studiato i vincitori. Ci sono passato: ho fatto anche io questo concorso anni fa. La scuola italiana non può aspettare, ha bisogno di nuovi dirigenti scolastici per guidare i nostri istituti e superare il fenomeno dannoso delle reggenze. Glieli daremo".

La vicenda della sospensione del concorso per dirigenti

Tirano un sospiro di sollievo i candidati ancora in lizza per un posto da preside, che si stanno preparando agli orali. Meno contenti coloro che avevano fatto ricorso, segnalando anomalie nelle sotto-commissioni, prove non tutelate dall'anonimato sino allo scritto rinviato per i candidati sardi causa maltempo. La sentenza del Tar del 2 luglio scorso aveva in particolare accolto il ricorso di alcuni candidati per incompatibilità di tre componenti delle sottocommissioni incaricate della valutazione delle prove scritte. Ma, nonostante le centinaia di segnalazioni, per il Consiglio di Stato "deve ritenersi preminente l'interesse pubblico alla tempestiva conclusione della procedura concorsuale, anche tenuto conto della tempistica prevista per la procedura di immissione in ruolo dei candidati vincitori e per l'affidamento degli incarichi di dirigenza scolastica con decorrenza dal primo settembre 2019″.

Come saranno fatte le assunzioni

Tuttavia, lo stesso Consiglio di Stato non è entrato nel merito dei motivi del ricorso. Le assunzioni saranno fatte con riserva, ma ciò che che è importante è cominciare l'anno scolastico a settembre con tutti i dirigenti scolastici ai loro posti. "Non dubitavamo di questa decisione, la sentenza del Tar era basata su un punto che ritenevamo debole – dichiara Antonello Giannelli presidente dell'associazione nazionale presidi – Eravamo dell'idea che il concorso non dovesse essere bloccato, poi ovviamente chi ha singoli diritti da vantare può andare avanti". L'Anp aveva proposto un appello autonomo in appoggio a quello del Miur. Cosa succede adesso, dunque? Le ordinanze consentono al ministero di Viale Trastevere di espletare la prova orale laddove ancora in corso, e così completare il reclutamento. A settembre ci saranno 2.900 presidi assunti. L'udienza pubblica per la decisione definitiva è già fissata al 17 ottobre 2019.

39 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views