1.940 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Scuola e misure Covid: “Un incubo per mio figlio autistico: se ha una crisi non ci si può avvicinare”

Un rientro a scuola difficile quello dello scorso 14 settembre. Tra ritardi e misure anti Covid, molti bambini disabili si sono trovati in difficoltà. “Mio figlio autistico di sei anni non è stato tutelato”, racconta Silvia a Fanpage.it. L’insegnante di sostegno non c’è ancora e le maestre non possono neanche avvicinarsi quando ha una crisi autolesionista”
A cura di Daniela Brucalossi
1.940 CONDIVISIONI
Immagine

I bambini italiani che hanno ricominciato la scuola lo scorso 14 settembre, tra misure anti Covid e ritardi, si sono trovati a fronteggiare una quotidianità molto diversa da quella a cui erano abituati. Un rientro difficile, soprattutto per i piccoli affetti da disabilità. “Per mio figlio autistico il rientro a scuola è stato un incubo”, racconta Silvia (nome di fantasia) a Fanpage.it. “Questo nuovo tipo di scuola, dove giustamente vengono applicate le precauzioni per contenere il virus, non è però a misura dei bimbi come il mio. In molti casi, il loro benessere non è stato tutelato in alcun modo e non sono state trovate soluzioni alternative, adatte alla loro condizione”.

Il figlio di Silvia si chiama Marco, ha sei anni ed è affetto da autismo di livello due, che causa deficit nella comunicazione sociale, iperattività e autolesionismo. Quest’anno ha cominciato a frequentare una scuola elementare di Brescia, trovandosi catapultato all’improvviso in un mondo incapace di comunicare con lui. “L’insegnante di sostegno non c’è ancora e non sappiamo se e quando arriverà”, racconta Silvia. “Per ora a seguirlo è un’assistente scolastica che però non è abituata a trattare con bambini autistici”.

I piccoli affetti dal tipo di autismo di Marco hanno bisogno di seguire una routine organizzata in maniera scrupolosa e dettagliata. Per abituarsi alla sequenza delle attività scolastiche, sono dotati di un’agenda colorata con disegni e figure che indica loro quando è il momento di svolgere un’azione. All’interno sono quindi segnate le materie, i colori dei quaderni, il momento della mensa e del bagno.

“Questa agenda è fondamentale per la sua serenità quotidiana. Normalmente sono le maestre a compilarla ma, quest’anno, a causa delle misure anti Covid, non possono toccarla e pretendono che sia Marco a organizzarla. Cosa ovviamente impossibile per lui. Oggi nell’ora di matematica, non vedendo segnata questa materia sulla sua agenda, ha avuto una crisi e ha colpito l’assistente con una matita appuntita. Non si può andare avanti così, sia per il bene del bimbo, sia per quello dell’insegnante”.

Un altro grave problema è l’autolesionismo di Marco. Quando è in preda a una crisi di ansia e agitazione ha bisogno che qualcuno gli impedisca di farsi del male, che lo tocchi e lo tranquillizzi. Ma, anche in questo caso, le norme precauzionali non permettono alle maestre di avvicinarsi, neanche indossando la mascherina.

“Ma non è finita qui. Le difficoltà per noi cominciano fin dall’entrata a scuola. Hanno aumentato gli accessi per questioni di sicurezza. Tuttavia il parcheggio disabili si trova proprio davanti al cancello dove entrano 10 classi su 16. Quindi è molto affollato e portare Marco all’ingresso è un’impresa. Ho scritto al Comune a proposito di questo problema e la sola risposta che ho ricevuto è stata: “Verificheremo”. Inoltre, ho chiesto alla dirigente scolastica di poter accompagnare mio figlio nell’atrio della scuola, almeno per i primi giorni, in modo da tranquillizzarlo. Permesso che mi è stato negato”.

“Proverò a mandare un' email all’istituto, sperando che accolgano la richiesta di aiuto di una madre disperata”, dice Silvia. “Le misure di sicurezza vanno attuate ma non è possibile che non esistano deroghe per bimbi nella condizione di mio figlio. Va trovata una soluzione”.

1.940 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views