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Scuola e classi in Dad, i presidi: “Nostre stime diverse da quelle di Bianchi, casi in aumento”

Antonello Giannelli, presidente dei presidi italiani, sui numeri resi noti dal Ministro Bianchi su scuola e classi in Dad causa Covid: “Le nostre stime erano diverse in quanto basate sulle continue e costanti comunicazioni dei nostri iscritti, provenienti da tutto il territorio nazionale. Chiediamo che il Ministero pubblichi con cadenza settimanale tutte le statistiche”.
A cura di Ida Artiaco
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"Prendiamo atto con soddisfazione dei dati diffusi dal Ministro Bianchi durante l’audizione presso la VII Commissione della Camera dei deputati. Le nostre stime erano diverse in quanto basate sulle continue e costanti comunicazioni dei nostri iscritti, provenienti da tutto il territorio nazionale, che segnalavano l’infittirsi dei casi di contagio". È questo il commento di Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale Presidi (Anp), alle parole del ministro dell'istruzione, Patrizio Bianchi, che oggi è intervenuto presso la VII Commissione della Camera, snocciolando i dati su scuola e classi in Dad causa Covid.

Secondo il ministro, "ad oggi, alle 12, il 93,4% delle classi sono in presenza. Di questi il 13,1% con attività integrata per singoli studenti a distanza. Le classi totalmente a distanza sono il 6,6%", con le dovute differenze regionali. Bianchi ha anche sottolineato come "il grosso dei contagi vi è stato nel periodo di chiusura delle scuole" durante le festività natalizie. Percentuali tuttavia molto diverse da quelle che lo stesso Giannelli aveva dato solo ieri, parlando del 50% delle classi in Dad, intervenendo ai microfoni di Radio 24.

Per questo Giannelli ha chiesto oggi, dopo l'intervento di Bianchi alla Camera, "che, da ora in avanti, il Ministero pubblichi con cadenza settimanale tutte le statistiche necessarie ad avere contezza del quadro generale. Chiediamo anche che venga drasticamente semplificato il protocollo di gestione dei casi positivi, allo stato attuale del tutto inapplicabile per il collasso dei dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie, nonostante l’immane sforzo di collaborazione sopportato dalle scuole".

La richiesta di dati più precisi sulla situazione Covid nelle scuole è arrivata anche dai sindacati. "Dal Ministro, oggi in audizione, giungono notizie sui dati del contagio fra il personale della scuola e gli alunni a dir poco fumosi e opachi – si legge in una nota della Flc Cgil -. Non ci rimane che diffidare il Ministro per inadempienza contrattuale. Nella nostra richiesta infatti abbiamo rammentato all’Amministrazione che in forza del Protocollo sulla sicurezza, che è scaturito da un confronto sindacale, che è un preciso istituto contrattuale, il sindacato ha il diritto, a tutela del personale, di ricevere i dati del monitoraggio effettuato dall’Amministrazione. Peraltro, i dati forniti dal Ministro in queste ore – precisiamo, in sede non sindacale – sono generici e poco trasparenti (percentuali di presenti al lavoro e allo studio e di contagiati). La comunicazione dei dati non è un optional, è  un obbligo del Ministero che si chiama “informativa” e che deve avvenire in un confronto specifico col sindacato".

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