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Scuola al via, Save The Children: “Troppa disuguaglianza, sia aperta a tutti”

Al via oggi, mercoledì 6 settembre, la scuola per gli studenti di Piemonte, Trentino e Valle d’Aosta. Rapporto Save The Children sulle disuguaglianze: “Percorso difficile per alunni con background migratorio, ben 800mila minori, pari ad oltre 1 su 10 8 (10,6%), soprattutto per quelli senza cittadinanza. Intervengano le istituzioni”.
A cura di Ida Artiaco
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Credits: Giuliano del Gatto per Dave The Children.
Credits: Giuliano del Gatto per Dave The Children.

Scuola al via oggi, mercoledì 6 settembre, in tre Regioni italiane: la campanella suonerà da calendario per gli studenti di Piemonte, Trentino e Valle d'Aosta, dopo che ieri sono già tornati sui banchi a Bolzano. Poi, nei prossimi giorni, precisamente il 13 settembre, toccherà agli alunni di Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Marche, Sicilia, Umbria e Veneto, il 14 settembre a quelli di Calabria, Liguria, Molise, Puglia e Sardegna e infine, il 15 settembre, a Emilia Romagna, Toscana e Lazio.

Il rapporto di Save The Children

Tante le novità, dalle sospensioni al voto in condotta passando per l'introduzione della figura del docente tutor, ma non mancano le criticità, come quelle evidenziate nel Rapporto “Il Mondo in una classe. Un’indagine sul pluralismo culturale nelle scuole italiane”, diffuso proprio oggi da Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine e garantire loro un futuro – in cui viene scattata una fotografia delle diseguaglianze educative che compromettono i percorsi di crescita di bambine, bambini e adolescenti in Italia.

In uno scenario in cui la scuola italiana è alle prese con un numero sempre minore di studenti, a causa del calo demografico che da anni investe il nostro Paese (rispetto a 7 anni fa, quasi 71.000 bambini in meno hanno varcato la soglia della scuola elementare),  e con classi sempre più multiculturali, quest’anno il Rapporto annuale sulla scuola di Save the Children mette a fuoco i percorsi educativi degli studenti con background migratorio. Si tratta di più di 800mila minori, pari ad oltre 1 su 10 8 (10,6%) tra gli iscritti nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie nel nostro Paese, il cui percorso scolastico è reso più difficile, in molti casi, dal mancato riconoscimento della cittadinanza italiana.

I numeri

Nel nostro Paese, solo il 77,9% dei bambini con cittadinanza non italiana è iscritto e frequenta la scuola dell’infanzia (percentuale che sale all’83,1% per i nati in Italia) contro il 95,1% degli italiani, sperimentando così, fin dai primi anni di vita, percorsi scolastici e educativi diversi, che incidono sui risultati e sulle opportunità future. Tra gli studenti con background migratorio si registrano maggiori ritardi scolastici, casi di dispersione e abbandono scolastico. Mentre gli studenti di origine italiana in ritardo nell’anno scolastico 2021/22 rappresentavano l’8,1%, quelli con cittadinanza non italiana erano il 25,4%, con un divario che diventa ancora più allarmante nella scuola secondaria di II grado (16,3% contro il 48,4%).

Secondo il rapporto di Save The Children le disuguaglianze si rilevano anche negli apprendimenti: al termine del primo ciclo di istruzione la percentuale degli studenti che non raggiungono le competenze adeguate in italiano, matematica e inglese (secondo i dati INVALSI del 2023) tra gli immigrati di prima generazione è doppia (26%) rispetto agli studenti italiani o stranieri di seconda generazione. A gravare sul percorso educativo dei minori con background migratorio, anche le condizioni di povertà economica – con un’incidenza del 36,2% della povertà assoluta tra le famiglie con minori composte esclusivamente da straniera – e l’impatto della pandemia, che ha in molti casi comportato l’interruzione dell’insegnamento della lingua italiana e delle attività extrascolastiche, la mancanza di dispositivi tecnologici per seguire le lezioni, la mancanza di occasioni di socialità e di rapporto scuola-famiglia.

L'appello di Save The Children contro le disuguaglianze

"Il superamento delle disuguaglianze educative va messo al centro degli interventi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, così come dei fondi ordinari e della nuova programmazione europea – è il commento di Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia Europa di Save the Children -. Un intervento organico e strutturale a sostegno delle scuole e dei territori che affrontano
giornalmente questa sfida è la strada per assicurare davvero, nei fatti, una scuola ‘aperta a tutti‘, come recita la nostra Costituzione".

Save the Children ha anche lanciato oggi una campagna per la cittadinanza. Con la petizione “Cittadinanza italiana per i bambini nati o cresciuti in Italia. È il momento di riconoscere i loro diritti!”, l’Organizzazione chiede al Parlamento italiano di riformare la legge sulla cittadinanza e consentire a bambine, bambini e adolescenti nati in Italia o arrivati nel nostro Paese da piccoli, figli di genitori regolarmente residenti, di diventare italiani prima del compimento della maggiore età.

L’Organizzazione chiede, inoltre, al Governo italiano di sostenere l’inclusione delle studentesse e degli studenti con background migratorio nelle scuole, potenziando l’offerta educativa a loro dedicata, soprattutto nei territori dove la concentrazione degli stessi è più alta, attraverso servizi di mediazione culturale e la costruzione di percorsi che valorizzino il pluralismo linguistico e culturale nelle scuole.

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