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Sciopero medici, oggi a rischio 40mila interventi e milioni di prestazioni

Al centro della protesta del personale medico la copertura economica delle nuove assunzioni e i rischi di tagli contenuti nella legge di Stabilità.
A cura di Susanna Picone
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Circa 200mila camici bianchi incrociano oggi le braccia per una giornata di sciopero generale. La protesta proclamata dai sindacati dei medici andrà avanti per 24 ore durante le quali saranno garantiti solo i servizi essenziali e gli interventi irrinunciabili. Sono oltre due milioni le prestazioni a rischio tra visite ed esami di laboratorio e fino a 40mila gli interventi chirurgici rimandati. Sono coinvolti nella protesta i medici ospedalieri e territoriali, i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali e i liberi professionisti, i dirigenti sanitari e i veterinari del Servizio sanitario nazionale. Alla giornata di sciopero aderiscono le sigle Anaao Assomed, Cimo, Aaroi-Emac, Fesmed, Anpo Nuova Ascoti, Fials Medici, Fassid, Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Intesa sindacale, Uil medici, Fvm, Fimmg, Sumai, Snami, Smi, Fimp, Andi e Fesba.

I motivi dello sciopero dei medici – Al centro della protesta dei medici la copertura economica delle nuove assunzioni e i rischi di tagli contenuti nella legge di Stabilità. I promotori della protesta chiedono il rilancio di una sanità pubblica “unitaria, equa, universalistica e sostenibile”, e un nuovo modello gestionale dei servizi sanitari che coinvolga i professionisti rispettandone l'autonomia e le competenze oltre ai valori etici e deontologici.  I sindacati chiedono inoltre un “piano di assunzioni per rispondere alle normative europee e all'uscita dal lavoro di 13.000 medici nei prossimi due anni”. Secondo la denuncia della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg) fino a oggi è mancato “un progetto organico del servizio sanitario nazionale”. Dura anche la Cgil che parla di “sanità a pezzi” e rivendica la manifestazione “contro i tagli delle prestazioni erogate ai cittadini e l'indifferenza del governo ai problemi della sanità”. A Roma è previsto un sit-in, a partire dalle 11, presso l'Ospedale San Camillo.

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