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Sardegna, sesso dopo la discoteca. La denuncia di due ragazze: “Violentate da 4 calciatori”

Due ragazze hanno denunciato ai carabinieri di Budoni di essere state violentate da quattro giovani calciatori campani su una spiaggia a Baia Sardinia. L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Tempio Pausania, la stessa che si sta occupando del caso di stupro di gruppo in cui è coinvolto il figlio di Beppe Grillo. Tuttavia, i quattro presunti aggressori avrebbero respinto tutte le accuse.
A cura di Ida Artiaco
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"Siamo state violentate da quattro giovani calciatori". È questa la denuncia arrivata, ormai alla metà dello scorso mese di luglio, ai carabinieri della stazione di Budoni da parte di due ragazze, che, stando alla loro versione dei fatti, sarebbero state stuprate in una spiaggia di Baia Sardinia, in Costa Smeralda, dopo una serata in discoteca. Sulla vicenda ora indaga la Procura di Tempio Pausania, la stessa che si sta occupando del caso di stupro di gruppo in cui è coinvolto anche il figlio di Beppe Grillo, e che ha aperto un fascicolo per ricostruire l'esatta dinamica di quanto successo. I quattro aggressori, tutti di età compresa tra i 20 e i 23 anni, sarebbero calciatori campani dei quali al momento non si sa altro. Interrogati dal magistrato, avrebbero respinto ogni accusa.

Secondo quanto denunciato dalle presunte vittime, una ragazza del Nord e un'altra romana che lavorano come animatrici di discoteche e beach club di una delle zone più famose del turismo sardo, quella sera di metà luglio si erano recate a Baia Sardinia per trascorrere insieme la serata che avevano libera. In un locale avrebbero conosciuto i loro aggressori, che le avrebbero violentate sulla spiaggia. Dopo essersi recate in ospedale a Olbia, hanno poi raccontato tutto ai militari di Budoni, i quali sono ancora al lavoro per cercare di capire cosa sia successo tra le due ragazze e i calciatori. In particolare, nelle ultime ore hanno acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza di un locale, dove i sei erano stati visti prima di raggiungere l'arenile, e un file audio, estrapolato dalla memoria di uno smartphone, che però potrebbe risultare decisivo per l'inchiesta. Il contenuto, che è stato fornito da una terza persona, scagionerebbe infatti i ragazzi e aprirebbe uno scenario del tutto nuovo e diverso nell'ambito dell'inchiesta condotta dal sostituto Ilaria Corbelli e dal capo dei pm di Tempio, Gregorio Capasso.

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