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Delitto di Avetrana: l'omicidio di Sarah Scazzi

Sarah Scazzi, Riesame nega i domiciliari a Sabrina Misseri: resta in carcere

La cugina della 15enne uccisa ad Avetrana nel 2010 sarebbe pericolosa e potrebbe macchiarsi di altri episodi di violenza, potrebbe scappare e inquinare le prove. Per questo il Tribunale del Riesame di Taranto ha rigettato l’appello dei difensori.
A cura di Susanna Picone
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Sabrina Misseri deve restare in carcere per l’omicidio della cugina Sarah Scazzi, strangolata a 15 anni ad Avetrana il 26 agosto del 2010. I legali dell’estetista 24enne avevano chiesto, nelle ultime settimane, la scarcerazione della ragazza (condannata all’ergastolo per il delitto insieme alla madre Cosima Serrano) o gli arresti domiciliari, ma i giudici del Tribunale del Riesame hanno confermato la decisione della corte d’Assise (contro la quale i legali avevano fatto appello). Sabrina Misseri dunque resta in carcere, alla giovane non vanno concessi gli arresti domiciliari. Questo perché, secondo i giudici, la ragazza condannata per l’omicidio (che però sostiene di essere innocente) sarebbe ancora pericolosa, potrebbe compiere altri episodi di violenza, potrebbe scappare e inquinare le prove. Per i magistrati restano dunque invariati i gravi indizi di colpevolezza a carico della Misseri e i rischi di reiterazione del reato, fuga e inquinamento delle prove.

Sabrina Misseri sarebbe ancora pericolosa – Secondo i giudici che hanno deciso di non concedere i domiciliari alla ragazza, il rischio di recidiva è dettato dalla stessa dinamica del delitto di Avetrana: nell’agosto del 2010 la Misseri avrebbe agito per futili motivi di gelosia mostrando una personalità aggressiva, inseguendo la cuginetta Sarah e strangolandola. Sabrina Misseri avrebbe ucciso Sarah Scazzi agendo con lucidità e poi avrebbe tentato, con estrema freddezza, di procurarsi un alibi. Nei giorni scorsi l’avvocato Nicola Marseglia aveva detto al Tribunale del Riesame di scarcerare Sabrina perché era a pezzi e non vi erano le esigenze cautelari: all’udienza aveva partecipato anche la detenuta, “ma solo per prendere aria e guardare due alberi”, aveva detto l’avvocato. A proposito dei presunti problemi di salute della Misseri, i magistrati hanno rilevato che non è stata presentata alcuna documentazione clinica.

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