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Ultime notizie su Sara Pedri, ginecologa scomparsa a Trento

Sara Pedri, gli avvocati del primario Saverio Tateo: “La scomparsa non ha a che fare col suo ruolo”

Dopo la scomparsa di Sara Pedri e la conseguente indagine aperta sulla gestione del reparto di ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento, l’ex primario Saverio Tateo si è espresso tramite gli avvocati. “Il dottore non ha nulla a che fare con la tragica vicenda. Lui vittima di diffamazione, lo tuteleremo”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Non ha commentato quanto stava accadendo nel reparto di ginecologia dell'Ospedale Santa Chiara di Trento dopo la scomparsa di Sara Pedri. Adesso Saverio Tateo, primario del reparto che dopo un'indagine interna è stato trasferito presso altra struttura, ha deciso di rilasciare tramite gli avvocati delle dichiarazioni sugli ultimi sviluppi delle indagini. Sara Pedri è scomparsa il 4 marzo di quest'anno dopo esser stata trasferita da Trento alla struttura di Cles. La 31enne, secondo quanto confermato anche dai colleghi, sentiva il peso di un ambiente lavorativo ostile. La giovane aveva infatti preso una settimana di ferie consigliata dal medico a causa dello stress accumulato in corsia. Dopo quel periodo lontana dal lavoro, era stata spostata presso altra struttura. "Lei pensava che tutto quello che accadeva fosse colpa sua. Lo ha preso come un demansionamento" aveva dichiarato la sorella Emanuela Pedri a riguardo. Così la giovane è poi scomparsa senza lasciare traccia. Gli inquirenti hanno solo ritrovato alcuni scritti nel suo appartamento. "Sono bloccata, non posso andare avanti. La fretta non aiuta ad imparare e io, nonostante la mia disponibilità, ho ottenuto solo terrore" recitavano le note scritte a penna. Si teme che la giovane possa aver compiuto un gesto estremo sull'onda della disperazione causata da quanto sentiva.

Altre 6 colleghe di Sara ora minacciano procedimenti legali per mobbing. Più di 100 professionisti hanno descritto un reparto nel quale vigeva il terrore con turni massacranti da dodici ore, urla e insulti quando si sbagliava. Sara era stata persino schiaffeggiata in sala operatoria dalla viceprimaria. "Vattene, sei un'incapace" le avrebbe detto la donna davanti a una paziente. L'episodio, verificatosi a dicembre, aveva molto scosso la 31enne. Per questo motivo, dopo le valutazioni degli ispettori del ministero della Salute, anche la professionista è stata allontanata così come il primario Tateo.

A parlare ora di quanto succede sono gli avvocati del dirigente. Vincenzo Ferrante e Salvatore Scuto hanno definito il medico una "vittima di campagna di diffamazione" in una nota stampa. "Continuano ad apparire dichiarazioni e interviste che anticipano conclusioni ancora tutte da verificare – scrivono -. Il dottor Tateo non è mai stato contestato, né dall'autorità inquirente né dal datore di lavoro. Il nostro assistente è vittima di diffamazione. Valuteremo ogni azione giudiziaria per tutelarne la reputazione". Secondo i due legali non vi sarebbe correlazione tra la "tragica scomparsa della dottoressa Pedri e il ruolo rivestito dal dottor Tateo in qualità di Direttore dell'unità di ostetricia e ginecologia dell'Ospedale di Trento".

I due avvocati sono inoltre tornati sul periodo di ferie chiesto dal dottor Tateo dopo il cambio di struttura deciso dall'azienda sanitaria. "La scelta è stata presa nell'intento di non interferire con le attività di indagine e accertamento compiute dall'autorità giudiziaria e dalla direzione generale dell'ospedale" scrivono Ferrante e Scuto. "Tateo però ha prontamente fornito tutti gli elementi in suo possesso al fine di chiarire quanto fosse eventualmente accaduto sul luogo di lavoro". Nessun riferimento invece è stato fatto su quanto dichiarato dagli altri dipendenti.

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