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Ultime notizie su Sara Pedri, ginecologa scomparsa a Trento

Scomparsa Sara Pedri, negli appunti scriveva: “Sono terrorizzata e perdo peso, non posso proseguire”

“Non sono in grado di andare avanti. Ho bisogno di aiuto” scriveva Sara Pedri in alcuni appunti ritrovati nella sua abitazione di Cles. Negli scritti la 31enne esprimeva tutto il malessere causato, secondo gli inquirenti, dal continuo mobbing sul posto di lavoro. I colleghi della ragazza hanno affermato più volte che all’interno del reparto di ginecologia dell’ospedale di Trento vige un clima di oppressione e violenza psicologica.
A cura di Gabriella Mazzeo
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"L'esperienza a Trento doveva essere formativa, invece ha generato in me uno stato d'ansia profondo. Sono completamente bloccata, non posso proseguire" scriveva Sara Pedri prima di sparire in una serie di appunti ritrovati nella sua abitazione di Cles. "Sono partita con molto entusiasmo, non ho mai detto di no, nonostante i molteplici imprevisti e i progetti incivili sono andata avanti. Questa però è una situazione più grande di me" continuava la ginecologa 31enne scomparsa lo scorso 4 marzo dopo essersi dimessa dall'ospedale di Trento nel quale lavorava. Le indagini proseguono sulla pista del suicidio, ma le ricerche del corpo per ora non hanno dato frutti. I cani molecolari hanno individuato alcune tracce di Sara in prossimità di un ponte, ma per ora nulla è stato ritrovato. Gli ispettori del ministero nel frattempo produrranno una relazione dopo l'ispezione all'unità di ostetricia e ginecologia dove Sara lavorava. Secondo i colleghi della giovane, infatti, nel reparto vige da sempre un clima di oppressione e violenza psicologica che avrebbe indotto diversi professionisti a chiedere il trasferimento.

Gli appunti di Sara sono stati pubblicati dal settimanale "Giallo". Negli ultimi tempi diverse persone avevano notato che la 31enne non era serena. I familiari le avevano chiesto più volte di confidarsi, ma lei aveva sempre cercato di negare il suo turbamento. "Le mie aspettative sono state deluse – scriveva nei suoi appunti -. Sono stata rimbalzata da una mansione all'altra senza un perché. So che comprometto tutto, ma ho bisogno di aiuto. Le competenze che pensavo di aver ottenuto in autonomia non sono adeguate agli standard"

Nel suo diario Sara continua a raccontare quanto le accade sul luogo di lavoro. "Con la fretta e la frenesia non si impara. Ho cercato di non disattendere mai agli ordini, ho sempre detto di sì ma per ora ho ottenuto solo terrore. Sono stata addirittura chiamata dal primario perché ho perso troppo peso". Le difficoltà erano rese più acute dalla lontananza degli affetti, come lei stessa riconosce nei suoi appunti. "Non sono nelle condizioni psichiche di continuare. Ho sempre fatto tutto da sola e anche questa volta ho in carica l'esperienza da sola, senza sostegno da parte dei cari lontani".

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