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Sara Pedri, continuano le ricerche: “Il corpo nel lago non si trova, ma noi non ci arrendiamo”

“Nuove ricerche a partire dalle prossime settimane, noi non ci arrendiamo”, ha detto a Fanpage.it il Capitano dei Carabinieri di Cles Guido Quatrale. “Non perdiamo la speranza di ritrovare il corpo. Per far sì che le tante Sare d’Italia non debbano più subire quello che ha subito mia sorella”, affonda Emanuela Pedri, sorella della ginecologa forlivese scomparsa il 4 marzo 2021.
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Lago di Santa Giustina, Mostizzolo (Cles)
Lago di Santa Giustina, Mostizzolo (Cles)

Sono ricominciate ieri, con esito negativo, le ricerche del corpo di Sara Pedri nel lago di Santa Giustina, a Cles, in provincia di Trento. La giovane ginecologa forlivese, che lavorava presso il l'Ospedale Santa Chiara di Cles, è scomparsa il 4 marzo 2021 e la sua auto è stata ritrovata nell'area del ponte di Mostizzolo, vicino al lago dove si ipotizza che sia caduta.

Dal giorno della sua scomparsa, le ricerche della giovane non si sono mai interrotte. Da subito l'ipotesi è stata quella di un suicidio in seguito a gravi episodi di mobbing che Sara avrebbe subito sul lavoro, da parte del primario del reparto di ginecologia del Santa Chiara e della sua assistente, oggi entrambi indagati.

Gli inquirenti hanno presto ipotizzato che Sara abbia deciso di togliersi la vita gettandosi dal ponte di Mostizzolo, ponendo così fine alle vessazioni che non riusciva più a sostenere. Le ricerche del corpo della donna si sono quindi concentrate in tutta l'area circostante e in particolare nel lago, ma hanno sempre dato esito negativo. "Il fatto che il corpo non si riesca a trovare non significa che non sia effettivamente lì", ha detto a a Fanpage.it il Capitano dei Carabinieri di Cles, Guido Quatrale.

Guido Quatrale, Comandante Carabinieri Cles
Guido Quatrale, Comandante Carabinieri Cles

"Ieri c'è stato un dispiegamento strutturato di forze per setacciare il lago. Ci siamo avvalsi di una quarantina di agenti, un ecoscandaglio, sommozzatori, sette unità cinofile tra cui tre cani da ricerca di cadaveri, Guardia di Finanza, vigili del fuoco e i Carabinieri delle stazioni di Rumo, Novella e Borgo d'Aunania. Per ora non è stato trovato nulla, ma noi non ci arrendiamo e stiamo già ristrutturando le ricerche che ricominceranno nelle prossime settimane".

"Il fatto che il corpo non si trovi non significa né che non si trovi lì, né che le ricerche non siano state fatte nel migliore dei modi. Il problema di quel lago è dato dalla scarsa visibilità delle sue acque, che sono particolarmente torbide e dalla sua conformazione geografica". Il Comandante spiega infatti che molte aree del lago di Santa Giustina sono inaccessibili e circondate da crepacci e strabiompi. "Per i sommozzatori è inoltre pericoloso immergersi in quelle acque, perché dopo pochi metri è già impossibile distinguere il proprio polso e ciò complica il processo di risalita".

Vero è che più passa il tempo più diminuiscono le speranze di ritrovare Sara, per via dell'azione naturale di deterioramento sul suo corpo, ammesso che si trovi effettivamente lì.

"Noi non abbiamo perso la speranza": così Emanuela Pedri, sorella maggiore di Sara, che da più di un anno si batte perché il caso della giovane ginecologa non venga dimenticato. "Per noi è importante ritrovarla come lo sarebbe per qualsiasi familiare di una persona scomparsa. E questo non solo perché vogliamo seppellirla e avere un posto su cui poter pregare, ma anche perché siamo convinti che ritrovare Sara contribuirebbe a portare ancora di più l'attenzione sul caso sociale che la sua vicenda ha sollevato, per far sì che le tante Sare d'Italia non debbano più subire quello che ha subito mia sorella".

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