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Ruba 3 milioni all’azienda per cui lavora e li spende in auto, ville e vestiti

Una donna di 50 anni di Vittorio Veneto è finita in manette. Ha prelevato dal conto corrente della società per la quale lavorava 3 milioni di euro.
A cura di D. F.
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Stamane l’operazione contro la camorra e il nuovo colpo al clan dei Casalesi nel casertano: i finanzieri hanno arrestato l’imprenditore edile ritenuto legato al clan, hanno ricostruito il suo patrimonio individuando numerosi prestanome.

La Guardia di Finanza di Venezia ha sequestrato beni per 3 milioni di euro a una donna che, nel corso degli anni, se ne era impossessata illegalmente prelevandoli dal conto corrente del suo datore di lavoro: con il denaro la truffatrice aveva acquistato beni immobili, mobili e autovetture: tra le altre cose spiccavano una villa a Borca di Cadore, un immobile a Jesolo, un'auto di lusso e quote societarie per oltre un milione di euro. I provvedimenti si inseriscono nel quadro di indagini scattate a seguito della denuncia di un imprenditore della provincia di Treviso verso l'ex dipendente che, al termine dell'inchiesta, è stata ritenuta responsabile di aver sottratto in modo illecito circa 3,2 milioni di euro dai conti correnti delle società presso cui lavorava.

Le ingenti somme venivano poi accreditate sul proprio conto corrente personale per essere successivamente spese in case, ville, auto, vestiti costosi e società. I finanzieri hanno impiegato un anno per portare a termine le indagini e si sono serviti anche di intercettazioni ambientali. L'ex segretaria, 50 anni, residente a Vittorio Veneto (Treviso), è accusata di frode informatica, truffa aggravata, accesso abusivo a sistemi telematici e falsità, mentre i suoi due figli sono indagati per truffa, ricettazione e falso.

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