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Matteo Messina Denaro

Ritrovata l’auto di Matteo Messina Denaro, l’Alfa Romeo Giulietta vicino a terzo covo

È stata ritrovata a Campobello di Mazara, poco distante dal terzo covo, l’auto di Matteo Messina Denaro. Si tratta di un’Alfa Romeo Giulietta nera.
A cura di Chiara Ammendola
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L'auto di Matteo Messina Denaro (foto Roberto Marrone)
L'auto di Matteo Messina Denaro (foto Roberto Marrone)
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È stata ritrovata questa mattina dalla polizia l'Alfa Romeo Giulietta del boss Matteo Messina Denaro. L'auto è stata rinvenuta  nei pressi del terzo covo, quello di via San Giovanni, a Campobello di Mazzara.

Stando a quanto si apprende si tratta di un casolare situato non troppo lontano anche da casa di Giovanni Luppino, l'autista del boss. L'ipotesi investigativa è che il capomafia, il giorno del blitz, sia andato in auto dal suo covo in vicolo San Vito a casa di Luppino e che insieme all'autista poi si sia diretto alla casa di cura per le terapie. I due avevano raggiunto la clinica La Maddalena a bordo della Fiat bravo del commerciante di olive.

La Giulietta nera di Messina Denaro (foto Roberto Marrone)
La Giulietta nera di Messina Denaro (foto Roberto Marrone)

Le indagini per individuare il primo covo sarebbero partite proprio dalla vettura di Messina Denaro le cui chiavi sono state rinvenute nel borsello sequestrato al boss durante l'arresto. Dal codice della chiave, i pm sono arrivati alla Giulietta, poi gli investigatori hanno ricostruito, grazie un sistema di intelligenza artificiale, gli spostamenti del veicolo del capo mafia risalendo al suo nascondiglio di vicolo San Vito.

La vettura, che da controlli effettuata risulta assicurata, è stata rinvenuta solo oggi, a pochi metri dal covo di via San Giovanni. Stando a quanto si apprende l'auto sarebbe intestata a una donna di 85 anni, tale Giuseppa Cicio, residente a Campobello di Mazara: si tratta della madre del prestanome Andrea Bonafede. Sul posto è giunto anche il procuratore aggiunto Paolo Guido mentre la polizia scientifica sta effettuando i rilievi.

Ha collaborato alla stesura di questo articolo Roberto Marrone

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