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Guerra in Ucraina

“Rischio reale di una grande guerra”: cosa ha detto l’Onu sulla crisi tra Russia e Ucraina

Rosemary A. DiCarlo, sottosegretario generale per gli affari politici e di costruzione della pace dell’ONU, ha spiegato che il rischio di una “grande guerra” è reale e “deve essere prevenuto a tutti i costi”.
A cura di Davide Falcioni
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Erano le tre del mattino quando, dopo il riconoscimento da parte della Russia delle regioni secessioniste ucraine di Donetsk e Lugansk, è stato convocato d'urgenza il  Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: il vertice, la cui importanza è fondamentale per capire che piega prenderà il conflitto in Ucraina, è dunque in corso da diverse ore e la sua presidenza di turno è in capo proprio a Mosca, che ha chiesto  fosse a porte chiuse; gli Stati Uniti tuttavia hanno insistito che la riunione fosse pubblica. L'Ucraina a chiesto che il suo rappresentante possa partecipare, insieme al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e un membro dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).

L'ONU: "Da Mosca violazione dell'integrità territoriale e della sovranità dell'Ucraina"

Nella sua relazione introduttiva Rosemary A. DiCarlo, sottosegretario generale per gli affari politici e di costruzione della pace dell'ONU, ha spiegato che il rischio di una "grande guerra" è reale e "deve essere prevenuto a tutti i costi", ricordando che la decisione della Russia di riconoscere l'indipendenza delle regioni di Donetsk e Luhansk rappresenta una "violazione dell'integrità territoriale e della sovranità dell'Ucraina" che potrebbe determinare ripercussioni regionali e globali. "Ci rammarichiamo anche per la decisione di Mosca di schierare truppe russe nell'Ucraina orientale", ha aggiunto, spiegando che la Missione speciale di monitoraggio dell'OSCE ha contato 3.231 violazioni del cessate il fuoco nell'area del Donbas dal 18 al 20 febbraio: 1.073 violazioni del cessate il fuoco, comprese 926 esplosioni nella regione di Luhansk, e 2.158 violazioni del cessate il fuoco, di cui 1.100 esplosioni, nella regione di Donetsk. “Ricordiamo a tutti i soggetti coinvolti le loro responsabilità ai sensi del diritto internazionale umanitario e del diritto dei diritti umani”, ha sottolineato l'alto funzionario delle Nazioni Unite.

De Carlo ha insistito sull'importanza di "portare avanti il ​​dialogo", affermando che "la negoziazione è l'unico modo" per affrontare le divergenze. Prima di ogni ulteriore escalation, la funzionaria ONU ha invitato tutti gli attori interessati a concentrare i propri sforzi sull'immediata cessazione delle ostilità. "I civili e le infrastrutture civili devono essere protetti e devono essere evitate azioni e dichiarazioni che potrebbero peggiorare la situazione", ha affermato.

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