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Rischio listeria: richiamato dal commercio un lotto di tramezzini a marchio Ibis

La Listeria può causare infezioni gravi, specie in anziani, immunodepressi e donne in gravidanza, con rischi anche per il feto. I sintomi includono febbre, nausea e, nei casi più gravi, meningite o sepsi. Massima attenzione ai richiami alimentari.
A cura di Davide Falcioni
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Il Ministero della Salute ha diffuso un avviso di richiamo precauzionale riguardante un lotto di tramezzini a marchio Ibis, distribuiti dalla catena di supermercati Migross. Il provvedimento si è reso necessario a causa della possibile contaminazione da Listeria monocytogenes, un batterio potenzialmente pericoloso per la salute.

Il prodotto interessato è venduto in confezioni da 170 grammi, farcito con prosciutto Praga, scamorza affumicata, pomodorini e maionese. A essere oggetto del richiamo è il lotto L.163, con data di scadenza 17 luglio 2025.

La produzione è a cura di Italia Alimentari Spa, con sede nello stabilimento di via Marconi 3, a Gazoldo degli Ippoliti, in provincia di Mantova. Lo stabilimento è identificato con il marchio CE IT 157 L.

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In via del tutto cautelativa, l’azienda invita i consumatori a non consumare i tramezzini appartenenti al lotto indicato e a restituirli al punto vendita presso il quale sono stati acquistati. Il rimborso è garantito anche in assenza dello scontrino.

La Listeria monocytogenes è un batterio patogeno che può provocare la listeriosi, un’infezione alimentare potenzialmente molto grave, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione. A essere maggiormente a rischio sono gli anziani, le donne in gravidanza, i neonati e le persone con un sistema immunitario compromesso (come pazienti oncologici o trapiantati).

Nel caso delle donne in gravidanza, l’infezione – anche se spesso si presenta con sintomi lievi o assenti – può causare gravi complicanze per il feto, come aborto spontaneo, parto prematuro o infezioni neonatali.

I sintomi della listeriosi possono comparire da pochi giorni fino a 70 giorni dopo il consumo di alimenti contaminati. I segnali più comuni includono febbre, nausea, vomito, diarrea e dolori muscolari. Nei casi più severi, il batterio può diffondersi al sistema nervoso centrale causando meningite, encefalite o sepsi, condizioni potenzialmente letali.

Per questo motivo, le autorità sanitarie raccomandano la massima attenzione ai richiami alimentari, come quello attualmente in corso, e invitano i cittadini a non consumare i prodotti segnalati, anche se non presentano alterazioni evidenti.

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